Avezzano. L’entrata in vigore del nuovo orario dei treni Roma-Pescara, e il restyling della stazione Tiburtina, non hanno migliorato la qualità del servizio di trasporto pieno di disagi e insidie. Rocco Venettacci, studente marsicano, ha vissuto una nuova disavventura e ce l’ha raccontata. “Trentaquattro gradi a Roma. Vado alla stazione Tiburtina per prendere il treno per Pescara delle 14:35. Faccio il biglietto (anche un po’ controvoglia) e vado verso l’ormai famoso “Piazzale Est”. Transito vicino lo schermo delle partenze e leggo di sfuggita un numeretto di fianco la scritta “PESCARA C.”. Mi fermo, controllo e leggo che partirà con 10 minuti di ritardo. “Vabbè..”, esclamo. Sembra ormai che con i nuovi orari dieci minuti di ritardo siano la prassi. Passo l’ormai nota scala e sul piazzale non c’è ombra di treno. La voce a questo punto annuncia che “a causa di un guasto ai sistemi di circolazione dei treni nella stazione di Roma Prenestina i treni sulla tratta Roma-Tivoli-Avezzano-Sulmona subiranno dei ritardi”. Cerco di
convincermi che non può accadere come una settimana fa. Sono le 14:35 e nessun treno è arrivato. Da un gruppo di macchinisti e capitreno sento dire: “se non fanno sapere niente significa che va per le lunghe… non sanno nemmeno loro che devono fare”. Benissimo! Alle 14:40 finalmente un treno arriva sul binario 1 est. Sospiro di sollievo generale. Ma sopraggiunge un macchinista che annuncia che quel treno è diretto a Lunghezza e non a Pescara e che ne sta arrivando un altro sul 2 est. Sono le 14:45 e… niente! Inizio a questo punto a mettermi l’anima in pace e capisco che almeno trenta minuti di ritardo si faranno. Per la voce automatica invece il treno che va a Pescara è già partito. Arriva alle 14:53 un altro treno sul 2 est. Finalmente! Saliamo su questo treno ma qualcosa mi dice di aspettare un macchinista o un capotreno per avere conferma della destinazione del treno. Arriva la capotreno alla quale chiedo la destinazione del treno e sorpresa: il treno è per Lunghezza (anche questo). Il convoglio sull’1 est intanto è magicamente mutato per Valle Dell’Aniene e quello sul 2 est rimane per Lunghezza. Ci viene detto che appena uno dei due treni sarà partito arriverà quello per Pescara. Il treno sul 2 est attende il “via libera” per poter partire. La voce automatica e gli schermi confondono i numerosi passeggeri con indicazioni sbagliate. Il “via libera” viene dato, ma al binario 1 est! La capotreno sbotta: “Ma questi sono pazzi?”. Il macchinista del treno al binario 1 est allora comunica alla capotreno del 2 est che sarà il suo treno ad andare a Lunghezza. La capotreno del 2 allora cerca velocemente di far scendere tutti i passeggeri saliti sul suo treno e farli trasferire sull’1. Tutto avviene in due minuti (e sono le 15:05 circa). Il capotreno dell’1 non vuole aspettare più di tanto fischia tre
volte e chiude le porte. Quel treno cambia ulteriormente destinazione: arriverà a Valle dell’Aniene fermandosi a tutte le stazioni. Parte e molti passeggeri restano sulla banchina. Passati due minuti viene dato il “via libera” al treno sul 2 est. La capotreno fa salire velocemente i passeggeri rimasti a terra, fischia anch’essa tre volte, chiude le porte e fa partire anche quest’altro treno: destinazione Lunghezza (!). Noi nel frattempo rimaniamo allibiti per ciò che è potuto accadere nel giro di dieci minuti. Sono le 15:12. Arriva un altro capotreno che è quello assegnato al fantomatico convoglio per Pescara Centrale delle 14:35. Gli chiediamo informazioni e sconfortato non sa che dirci. La voce annuncia che “il treno in arrivo sul binario 1 est termina la corsa”. Subito dopo altro annuncio: “il treno in arrivo sul binario 2 est termina la corsa”. Sicuramente ora si parte. Arriva alle 15:20 il primo treno annunciato. Il capotreno controlla quale macchinista è sul treno per verificare se è questo il treno assegnatogli. Lo chiama al cellulare e a quanto pare il “suo” macchinista si trova ancora fermo alla stazione di Roma Serenissima. La voce ripete che è in arrivo un treno sul binario 2 est e intanto ci viene data conferma che il treno sull’1 est non va a Pescara. Arrivano le 15:35. Il nulla. A questo punto decido di arrendermi e tornare a casa. Pensavo: immagina coloro che ogni giorno sono costretti a prendere il treno? I nuovi orari si stanno dimostrando fallimentari con ritardi costanti di minimo dieci minuti su ogni treno. L’infrastruttura ferroviaria è sempre un infinito cantiere. Alle domande degli utenti non viene data mai una risposta definitiva e chiara. E allora, carissimi assessori Morra e Lollobrigida, diteci chiaramente se è interesse delle regioni Lazio e Abruzzo un miglioramento significativo e duraturo della linea. Diteci chiaramente se delle sorti di questa linea non interessa nulla alle Regioni e a Trenitalia. Diteci chiaramente se la soluzione finale è chiudere definitivamente questa linea (le recenti dichiarazioni di Moretti vanno in questa direzione). Se le Regioni e Trenitalia non sono capaci (o non hanno voglia) di gestire la linea, perché non si richiede alla NTV o ad altri se siano interessati alla gestione e al miglioramento della stessa? Gioverebbe a tutti. (Mercoledì “provo” a tornare a casa. To be continued?)”.