Avezzano. Mensa a un euro per quasi mille lavoratori dell’ospedale e della Asl grazie a uno storico accordo sindacale con l’azienda sanitaria. La struttura, che nascerà all’interno dell’ospedale, sarà pronta nel giro di due mesi. Saranno messi a disposizione i locali al piano terra, nell’ala laterale del San Filippo e Nicola, dove c’era una volta la vecchia cucina per i pazienti. Lo stesso progetto sarà realizzato all’ospedale di Sulmona mentre la struttura dell’Aquila sarà potenziata. La mensa potrà accogliere anche clienti esterni e visitatori dei pazienti. L’obiettivo è stato raggiunto grazie a una lunga trattativa tra Asl e sindacati. L’intera zona necessaria a realizzare la mensa dovrà subire degli interventi di piccola entità, come la realizzazione del contro soffitto ma prima della fine dell’estate tutto dovrebbe essere pronto. Si tratta di una vera e propria rivoluzione per la vita sociale dei circa mille lavoratori e dei dipendenti delle aziende dell’indotto che potranno accorciare i tempi necessari per andare a pranzo, oppure evitare di accontentarsi di un panino nei ritagli di tempo. «Un servizio fondamentale per i lavoratori», ha affermato il segretario provinciale della Cgil Sanità, Antonio Ginnetti, «una conquista importate che è stata raggiunta dopo anni di trattative e dopo una lunga mediazione. Un accordo storico ottenuto dal lavoro di tutte le sigle sindacali e dalla disponibilità dimostrata dalla Asl». Negli anni precedenti le trattative non avevano portato a nulla. Il pressing dei rappresentanti dei lavoratori hanno finalmente ottenuto un risultato importante e chiaro. «Siamo riusciti a garantire per centinaia di lavoratori una struttura che potrà far fronte alla domanda senza problemi». I sindacati hanno quindi raggiunto un accordo che prevede la mensa nei principali ospedali della provincia, ma già si pensa alla possibilità di estendere il sevizio anche negli altri ospedali pubblici della Asl, come Tagliacozzo, Castel di Sangro e Pescina. Per quei lavoratori svantaggiati logisticamente, come chi lavora nei distretti sanitari, l’ipotesi è quella di utilizzare i buoni pasto. I dipendenti che ne avranno diritto, cioè che all’ora del pasto saranno in servizio, mangeranno un pasto completo pagando un euro. Gli altri, quelli fuori servizio, pagheranno di più, ma con una tariffa agevolata. Per gli esterni, come ad esempio i visitatori, il prezzo sarà ancora diverso.