L’Aquila. Tutto pronto alla Caserma Pasquali dell’Aquila per la cerimonia che decreterà il cambio al comando del Nono Reggimento Alpini.
Il programma della mattinata prevede anche la presenza dei Vessilli e Labari delle Associazioni combattentistiche e d’Arma, oltre al Labaro della Sezione Abruzzi dell’Associazione Nazionale Alpini. Poi ancora ci saranno gli onori ai Gonfaloni, alla Bandiera di Guerra, la più decorata delle Truppe Alpine e tra le più decorate dell’Esercito Italiano, e al comandante della Brigata alpina Taurinense che, quest’anno, festeggia i 70 anni dalla sua ricostituzione.
A seguire ci sarà il cambio alla guida del 9° Reggimento Alpini, con il passaggio di consegne tra il Colonnello Gianmarco Laurencig e il Colonnello Mario Bozzi.
In realtà quello del colonnello Bozzi, è un ritorno nella sua terra di origine, dove già era stato al comando del Battaglione Alpini L’Aquila e delle Compagnie Alpini del Nono Reggimento.
Abruzzese di nascita, è stato anche in missione all’estero con il Nono Reggimento, in zone di operazione e con i suoi uomini si è distinto nelle drammatiche fasi del terremoto del 2009. Inoltre, ha operato nel successivo G8.
Avvicendamento anche al comando del Battaglione Alpini L’Aquila
Nei giorni scorsi, c’è stato anche l’avvicendamento nel Battaglione Alpini L’Aquila: il tenente colonnello Federico Petrocco ha lasciato il comando alla tenente colonnello Monica Segat, prima donna al comando di un Battaglione Alpini.
Per l’entrata in servizio della Tenente Colonnello Segat sono arrivati anche le felicitazioni del Consiglio regionale del Veneto.
“Al tenente colonnello Monica Segat, nata a Vittorio Veneto, prima donna chiamata alla guida di un battaglione di Alpini, composto da circa 450 Penne nere, innanzi tutto i complimenti per l’importante incarico oltre a un grande ‘in bocca al lupo’ per i mesi a venire”.
L’augurio del presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti.
In una nota, Ciambetti ha espresso “l’ammirazione ma anche, da Penna nera, il legittimo orgoglio nel vedere una Veneta doc al comando di un battaglione alpino. Questo incarico è eccezionale per molti aspetti, segna una svolta: esso non solo coglie la professionalità e le indubbie capacità personali del colonnello Segat, ma dimostra che alle donne non è preclusa nessuna carriera; che ciò avvenga in un battaglione alpino per noi tutti è motivo di orgoglio, in quanto dimostra che le Penne Nere, sempre al servizio del Paese, sono sempre all’avanguardia, autentico specchio della migliore società italiana”, conclude.