Avezzano. Lunedì 24 ottobre. E’ questa la data in cui si terrà l’udienza davanti alla corte d’Appello dell’Aquila che si attendeva da mesi, dove sarà decretata la prescrizione del reato di peculato d’uso che pende sulla testa del primo cittadino di Avezzano Gianni Di Pangrazio. Dunque, dopo il 24 ottobre, il sindaco sospeso potrebbe tornare in comune dopo il 24 ottobre.
L’udienza. Con la prescrizione, lunedì 24 ottobre alle 11, cesseranno gli effetti della legge Severino. Secondo i calcoli, la prescrizione del reato di peculato d’uso, quello che ha portato alla sospensione del sindaco, scatterà il 7 settembre prossimo. E all’udienza di ottobre, se non ci saranno rinvii, sarà ratificata. A quel punto il prefetto emetterà un provvedimento di revoca della sospensione e Di Pangrazio tornerà a sedere sullo scranno comunale. Sfumata la richiesta di illegittimità della legge, presentata dalla difesa di Di Pangrazio e respinta dal tribunale, l’opzione più a portata di mano per tornare a sedere sullo scranno comunale subito dopo l’estate era proprio quella della prescrizione. Si attendeva da tempo la fissazione dell’udienza e ora la data arriva a sorpresa. In quella sede, verrà dichiarata la prescrizione del reato di cui è accusato per un presunto utilizzo irregolare delle auto blu quando era dirigente della provincia. Per dichiarare il reato prescritto era però necessario che si tenesse l’udienza di appello, a cui aveva fatto ricorso il legale del primo cittadino, Antonio Milo.
Le condanne. Oltre a Di Pangrazio erano state condannate altre due persone e anche per loro ci sarà l’udienza di appello. I giudici di primo grado I giudici dell’Aquila (presidente Ciro Riviezzo, a latere Monica Croci e Tommaso Pistone) avevano condannato Di Pangrazio a un anno e quattro mesi per tre viaggi con l’auto di rappresentanza. I pm Stefano Gallo e Roberta D’Avolio avevano chiesto per lui 4 anni e mezzo di reclusione. Il primo viaggio al centro della condanna, a Milano, era finalizzato, secondo la difesa, al finanziamento del microcredito da destinare alle famiglie di Avezzano in difficoltà. Per altri quattro viaggi, Di Pangrazio era stato invece assolto. La dirigente della provincia, Paola Contestabile, di Celano, era stata assolta ma per lei ha fatto ricorso il pm. Per lei l’accusa aveva chiesto 4 anni e 2 mesi. L’autista Maria Pia Zazzara, di Pescina, è stata condannata a 8 mesi e dieci giorni di reclusione su una richiesta del pubblici ministeri di 2 anni e 8 mesi, mentre l’autista Mario Scimia, dell’Aquila, a un anno e 10 giorni. I pm per lui avevano chiesto 3 anni e 8 mesi. Per tutti la pena è stata sospesa. L’ex autista, Ercole Bianchini, aveva patteggiato a suo tempo una pena di due anni. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Roberto Verdecchia, Alessandro Benedetti, Giovanni Marcangeli e Stefano Massacesi per gli altri imputati.