Tagliacozzo. È prevista per lunedì la seconda convocazione del consiglio comunale a Tagliacozzo. Invariati i punti all’ordine del giorno, principalmente l’approvazione di debiti fuori bilancio. Un atto dovuto questa convocazione anche se Alfonso Gargano e gli altri consiglieri del gruppo di maggioranza Vivi Tagliacozzo, Paolo Rapo e Antonio Amicucci, non comprendendo l’immediatezza e la necessità ne avevano chiesto il rinvio. Questa situazione viene vista dal gruppo di Gargano come un atto di forza da parte della maggioranza. Ciò potrebbe portare i tre consiglieri dissidenti a votare nuovamente contro i provvedimenti e bocciare tutti i punti all’ordine del giorno. Il sindaco Maurizio Di Marco Testa dovrà verificare la tenuta della sua maggioranza messa a dura prova durante il consiglio di giovedì scorso, dove non sono mancati i colpi di scena. Il debutto di Paolo Rapo, entrato in consiglio al posto di Angelo Di Marco, dopo aver vinto il ricorso al Tar, per via di un errore di attribuzione dei voti alle elezioni amministrative di un anno fa, ha modificato in modo sostanziale gli equilibri politici ed amministrativi, poiché subito dopo la proclamazione del consigliere Rapo è avvenuta l’adesione dello stesso al gruppo interno alla maggioranza Vivi Tagliacozzo insieme ad Alfonso Gargano e Antonio Amicucci. La prima doccia fredda è arrivata quando i tre consiglieri del gruppo hanno dichiarato di abbandonare l’aula prima della votazione sui punti all’ordine del giorno successivi. Lo sgretolarsi della maggioranza ha prodotto un effetto domino: hanno lasciato l’aula i due consiglieri di Prospettiva Futura, Pendenza e Giovagnorio. Le prime considerazioni del consigliere Rossi per sottolineare al Sindaco che non sarebbero stati i due consiglieri rimasti a garantire vita ad un consiglio partito davvero in salita; in poco tempo si sono affievoliti tutti i margini di recupero: via dall’aula anche Roberto Giovagnorio e Bruno Rossi. In meno di un’ora si è risolto un consiglio comunale dai toni non troppo accesi ma che in pochi passaggi ha stravolto l’assetto amministrativo cittadino. Al momento sembrano davvero poche le possibilità di sanare una rottura iniziata due mesi dopo la costituzione della nuova giunta e i riflettori sono puntati su Di Marco Testa e sulle possibili soluzioni della crisi amministrativa. Gianluca Rubeo
Tagliacozzo. È prevista per lunedì la seconda convocazione del consiglio comunale a Tagliacozzo. Invariati i punti all’ordine del giorno, principalmente l’approvazione di debiti fuori bilancio. Un atto dovuto questa convocazione anche se Alfonso Gargano e gli altri consiglieri del gruppo di maggioranza Vivi Tagliacozzo, Paolo Rapo e Antonio Amicucci, non comprendendo l’immediatezza e la necessità ne avevano chiesto il rinvio. Questa situazione viene vista dal gruppo di Gargano come un atto di forza da parte della maggioranza. Ciò potrebbe portare i tre consiglieri dissidenti a votare nuovamente contro i provvedimenti e bocciare tutti i punti all’ordine del giorno. Il sindaco Maurizio Di Marco Testa dovrà verificare la tenuta della sua maggioranza messa a dura prova durante il consiglio di giovedì scorso, dove non sono mancati i colpi di scena. Il debutto di Paolo Rapo, entrato in consiglio al posto di Angelo Di Marco, dopo aver vinto il ricorso al Tar, per via di un errore di attribuzione dei voti alle elezioni amministrative di un anno fa, ha modificato in modo sostanziale gli equilibri politici ed amministrativi, poiché subito dopo la proclamazione del consigliere Rapo è avvenuta l’adesione dello stesso al gruppo interno alla maggioranza Vivi Tagliacozzo insieme ad Alfonso Gargano e Antonio Amicucci. La prima doccia fredda è arrivata quando i tre consiglieri del gruppo hanno dichiarato di abbandonare l’aula prima della votazione sui punti all’ordine del giorno successivi. Lo sgretolarsi della maggioranza ha prodotto un effetto domino: hanno lasciato l’aula i due consiglieri di Prospettiva Futura, Pendenza e Giovagnorio. Le prime considerazioni del consigliere Rossi per sottolineare al Sindaco che non sarebbero stati i due consiglieri rimasti a garantire vita ad un consiglio partito davvero in salita; in poco tempo si sono affievoliti tutti i margini di recupero: via dall’aula anche Roberto Giovagnorio e Bruno Rossi. In meno di un’ora si è risolto un consiglio comunale dai toni non troppo accesi ma che in pochi passaggi ha stravolto l’assetto amministrativo cittadino. Al momento sembrano davvero poche le possibilità di sanare una rottura iniziata due mesi dopo la costituzione della nuova giunta e i riflettori sono puntati su Di Marco Testa e sulle possibili soluzioni della crisi amministrativa. Gianluca Rubeo