L’installazione e la sostituzione di citofoni e videocitofoni rientrano tra gli interventi che possono dare accesso alle detrazioni fiscali previste dal “Bonus ristrutturazione”; questa disciplina agevolativa è applicabile alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2022 e garantisce una detrazione IRPEF del 50% su una spesa non superiore a 96.000 euro. La detrazione deve essere ripartita in dieci rate dello stesso importo.
Per quali lavori è prevista l’agevolazione
Come spiega l’apposita sezione consultabile sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, tra i lavori per i quali è possibile accedere all’agevolazione rientrano anche “quelli relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi. Per “atti illeciti” si intendono quelli penalmente illeciti (per esempio, furto, aggressione, sequestro di persona e ogni altro reato la cui realizzazione comporti la lesione di diritti giuridicamente protetti). In questi casi, la detrazione è applicabile unicamente alle spese sostenute per realizzare interventi sugli immobili”.
Nello specifico, la guida redatta dall’Agenzia inerente agli interventi agevolabili cita, a titolo di esempio, i lavori di “installazione di rilevatori di apertura e di effrazione sui serramenti” e “fotocamere o cineprese collegate con centri di vigilanza privati”.
I videocitofoni sono invece espressamente indicati – dal decreto 29 dicembre 1999 – tra i “beni significativi” per i quali, in caso di ristrutturazione riguardanti le parti comuni dei condomini, è possibile beneficiare di una riduzione dell’IVA al 10%.
L’agevolazione viene concessa anche a chi effettua i lavori in proprio; in tal caso, però, si fa riferimento soltanto alle spese sostenute per l’acquisto dei materiali. Al contempo, devono comunque essere rispettate tutte le altre condizioni previste per la concessione della detrazione fiscale.
A chi spetta
I soggetti che possono beneficiare dell’agevolazione prevista dal bonus sono i contribuenti proprietari oppure i soggetti titolari di un altro diritto reale di godimento; pertanto, hanno diritto alla detrazione anche il nudo proprietario, l’usufruttuario, l’utilizzatore, chi vanta diritto di abitazione o superficie, l’affittuario o il comodatario. A questi si aggiungono, “purché sostengano le spese e siano intestatari di bonifici e fatture”, come spiega l’Agenzia delle Entrate, anche il familiare convivente, il coniuge, il convivente more uxorio e parenti (entro il terzo grado) e affini (fino al secondo grado).
Come ottenere l’incentivo
Per accedere alle agevolazioni previste dal bonus per le ristrutturazioni edilizie che includano anche l’installazione (ex novo o in sostituzione di vecchi apparati) di nuovi videocitofoni è sufficiente indicare, nella dichiarazione dei redditi, gli estremi catastali identificativi dell’immobile sul quale sono stati eseguiti i lavori e gli altri dati necessari.
Naturalmente, per usufruire del bonus, è necessario che il contribuente sia in grado di dimostrare le spese sostenute, effettuando il pagamento mediante bonifico bancario o postale. Il materiale da utilizzare per la realizzazione dell’intervento (videocitofoni, pulsantiere, cablaggi, comandi etc.) può essere acquistato anche online (a patto di pagare con bonifico e in presenza di regolare fattura), servendosi di e-commerce specializzati come Emmebistore.com.
Lo stesso principio vale anche per le spese ‘accessorie’ che danno comunque accesso alla detrazione; nello specifico, si tratta dei costi sostenuti dal contribuente per:
- progettazione dell’intervento e altre prestazioni professionali ad esso connesse;
- messa in regola dell’edificio;
- redazione della relazione di conformità dei lavori rispetto alle leggi vigenti;
- perizie tecniche e sopralluoghi necessari per implementare gli interventi;
- IVA e altri tributi dovuti per concessioni e altri oneri burocratici;
- altri costi accessori “strettamente collegati alla realizzazione dei lavori e agli adempimenti stabiliti dal regolamento di attuazione degli interventi agevolati”.
Il consiglio, quindi, è quello di scegliere modalità di pagamento tracciabili e di conservare tutte le fatture e le attestazioni di pagamento relative a spese direttamente riconducibili all’intervento.