Avezzano. Il provvedimento ha ad oggetto quote societarie ed autovetture di grossa cilindrata – immatricolate sulla base di falsi titoli autorizzativi – per un valore pari a circa 1 milione e mezzo di euro. Contestualmente sono in corso, nelle province di Roma, Viterbo, Frosinone, Rieti, Latina, L’Aquila, Chieti, Milano, Varese, Alessandria, Perugia, Reggio Emilia, Brindisi e Trapani perquisizioni nei confronti degli indagati. Solo pochi giorni fa l’Anar aveva denunciato pubblicamente la situazione degli Ncc irregolari sul suolo capitolino.
La misura cautelare costituisce l’epilogo di indagini, condotte a partire dal 2020 dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Fiumicino, da cui sono emersi indizi circa la produzione ed il commercio di false licenze per l’esercizio dell’attività di N.C.C, riportanti l’intestazione di diversi Comuni italiani – spesso di piccole dimensioni – che non hanno trovato corrispondenza presso gli Enti locali.
In particolare, secondo le ipotesi formulate, le società cooperative, dopo aver predisposto le false licenze mediante l’apposizione di fittizie attestazioni dei predetti Comuni, le cedevano a soggetti conniventi ad un prezzo inferiore a quello necessario per il loro lecito rilascio, che veniva accreditato in maniera frazionata su carte prepagate intestate a correi.
Inoltre, le autorizzazioni contraffatte sono state registrate alla banca dati dell’Ufficio Mobilità di Roma Capitale al fine di consentire l’accesso nella Z.T.L. capitolina e utilizzate per l’immatricolazione delle autovetture per la destinazione a noleggio con conducente presso vari uffici provinciali della Motorizzazione Civile. 52 gli indagati a vario titolo per le ipotesi di truffa, falso, sostituzione di persona, riciclaggio ed altro. L’odierna operazione testimonia l’impegno dell’Autorità Giudiziaria e della Guardia di Finanza contro i fenomeni di illegalità economico-finanziaria che danneggiano gli imprenditori che operano nel rispetto della legge.
Il provvedimento è stato emesso nell’ambito della fase delle indagini preliminari, allo stato delle attuali acquisizioni probatorie e, in attesa di giudizio definitivo, vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati.