Avezzano. Il corso di laurea triennale dell’Università di Teramo in “Intensificazione sostenibile delle produzioni orto-frutticole di qualità” è stato inserito nella rinnovata convenzione tra Amministrazione Comunale di Avezzano e Unite.
L’approvazione all’unanimità in Consiglio Comunale e lo strettissimo collegamento con le esigenze pressanti dell’agricoltura stanno portando l’amministrazione Di Pangrazio a voler spingere molto su questa nuova opportunità. “Servono risorse formate, competenti, appassionate – spiega il vicesindaco Domenico Di Berardino – per un settore che è fondamentale per Avezzano e per l’intera regione ma, più in generale, c’è da registrare una vera e propria sfida dei talenti che porta in alto chi tiene il passo con l’innovazione e lascia a terra chi è distratto o rimane sulla difensiva”.
Mentre gli studenti si apprestano ad affrontare gli esami di maturità, si registrano anche gli interventi dei “tecnici” del settore che possono essere utili ai giovani per avere qualche informazione in più sulle caratteristiche del percorso e l’utilità concreta per i singoli e per il territorio.
Per il Prof Stagnari coordinatore del corso di laurea, nonché docente dei corsi di “Produzioni vegetali”, “Elementi di Malerbologia”, “Principi di Agronomia Sostenibile” e PhD in “Produttività e sostenibilità in agricoltura”, l’ortofrutticoltura di qualità è una sfida che si gioca tra sostenibilità, innovazione e imprenditorialità.
“Il cambiamento epocale – sottolinea il docente dell’ateneo teramano- che il mondo produttivo agricolo è chiamato ad affrontare, ovvero soddisfare la crescente domanda di cibo senza impattare in modo significativo sulla salute degli ecosistemi, ha bisogno di figure tecniche altamente qualificate che ricevano una formazione sia dal mondo accademico che da quello professionale. Tale sfida è, inoltre, drasticamente resa molto complessa dalle conseguenze dirette e indirette relative ai cambiamenti climatici e ai rapporti geopolitici tra paesi produttori esportatori e importatori di prodotti agricoli. La perdita di fertilità dei suoli, gli stress termici, la carenza idrica, la diffusione di nuove fitopatie e piante infestanti, gli enormi aumenti dei prezzi dei mezzi tecnici e dell’energia sono tutte problematiche che richiedono elevate competenze e capacità per gestire sistemi complessi come quelli agricoli. La possibilità e la necessità, nello stesso tempo, di utilizzare nuove tecnologie (dalle biotecnologie alle tecnologie digitali) calate negli agrosistemi necessita continui aggiornamenti tecnici e formazione degli operatori, siano essi produttori che tecnici coinvolti nella filiera produttiva.
In tale quadro merita particolare attenzione l’istituzione del nuovo corso di laurea ad orientamento professionale in “Intensificazione sostenibile delle produzioni orto-frutticole di qualità” della Università di Teramo, che si riferisce ad una filiera produttiva che per le sue peculiarità (elevato valore aggiunto, grande utilizzo dei più diversi mezzi tecnici avanzati) e che è stato accolto con grandissimo interesse e motivazioni dai vari attori della filiera. Le analisi effettuate dalla prospettiva delle associazioni di categoria, aziende orticole, aziende produttrici e distributrici di mezzi tecnici, ordini professionali, associazioni di produttori, che sono stati partner in fase di progettazione e lo saranno anche di erogazione delle attività didattiche congiunte, sono risultate molto positive ed hanno ribadito l’unicità del percorso formativo in oggetto.
La peculiarità del Corso risiede nella struttura che vede 1/3 del percorso dedicato alle attività formative di didattica frontale e ben 2/3 alle attività pratiche (1 anno) e al tirocinio curriculare (1 anno, il terzo).
Le attività pratiche/laboratoriali saranno svolte presso strutture molto qualificate, in stretta collaborazione con l’ateneo, per trasferire le tecnologie più promettenti e le innovazioni principali coinvolgendo in modo pratico gli studenti con formazione diretta sul campo.
Il tirocinio sarà svolto completamente nelle strutture degli enti convenzionati, al fine di permettere già dal terzo anno l’inserimento nel mondo del lavoro, obiettivo primario di tale corso di laurea, permettendo anche di ottenere l’iscrizione diretta agli ordini professionali di riferimento.
Tale percorso formativo rappresenta, di fatto, una grandissima e concreta opportunità per il futuro di giovani grazie all’inserimento diretto nel mondo del lavoro, permettendo anche di ottenere l’iscrizione diretta agli ordini professionali di riferimento, ulteriore vantaggio rispetto ad altri percorsi formativi post-diploma.
In perfetta coerenza, le riflessioni della Prof.ssa Cristina Di Sabatino, Dirigente dell’istituto di istruzione superiore “Serpieri”.
Di Sabatino. “Il nuovo corso di laurea rappresenta- sottolinea la dirigente del Serpieri – un’importante occasione di accrescimento dell’offerta formativa in un settore, quello dell’agroalimentare, che costituisce il motore economico del territorio marsicano e non solo.
Oggi l’agricoltore si muove in uno scenario caratterizzato dalla complessità. Per operare con successo nel comparto è determinante che l’imprenditore agricolo sappia misurarsi con i continui mutamenti delle richieste del mercato. Per questo motivo, a chi opera in agricoltura si richiedono competenze tecniche sempre più settoriali e specialistiche ma, nel contempo, anche una visione flessibile e una disponibilità al cambiamento e all’innovazione.
In sostanza, è importante che l’agricoltore guardi alla tradizione e mantenga un legame con il passato per ciò che esso ha di buono ma, nello stesso tempo, è indispensabile che sia in grado di rinnovare il proprio agire, con uno sguardo ampio e con senso di responsabilità rispetto alla sostenibilità ambientale.
Nell’istituto Tecnico e Professionale Agrario “A. Serpieri” di Avezzano, abbiamo avviato un processo di rinnovamento del curricolo di studi, orientandolo all’innovazione tecnologica e alla sperimentazione scientifica.
Ai necessari apprendimenti “tradizionali” abbiamo affiancato lo studio delle tecnologie in agricoltura (digitalizzazione dell’azienda agraria con controllo delle colture da remoto, utilizzo di droni in campo) e avviato delle colture sperimentali finalizzate alla caratterizzazione, gestione, conservazione e valorizzazione dell’agro-biodiversità e delle risorse genetiche (aderendo a un progetto scientifico finanziato dal programma europeo H2020 che coinvolge 28 fra università, centri di ricerca e istituzioni europee ed internazionali).
Il nuovo corso di laurea si colloca come naturale proseguimento dando la possibilità di completare l’iter di studi e di costituire una filiera formativa di sicuro valore qualitativo”.