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Caso Lorena, il giallo dell’iPhone 13 scomparso: tutti i dubbi sulla vicenda

Redazione Cronaca di Redazione Cronaca
15 Giugno 2022
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Gioia dei Marsi.  A venti giorni dalla scomparsa di  Lorena Giancursio, la 16enne  uscita di casa la notte di venerdì 28 maggio, un nuovo interrogativo avvolge la vicenda. Si tratta della misteriosa scomparsa del suo cellulare. Il telefono in questione è un dispositivo di ultima generazione che ha smesso di squillare proprio da quella sera. Le indagini sono coordinate dalla procura per i minori dell’Aquila che indaga  contro ignoti per il reato di sottrazione di minore, mentre gli accertamenti sono in mano alla caserma del piccolo comune di Gioia dei Marsi, in provincia dell’Aquila. Quello che non è chiaro riguarda proprio il cellulare.

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L’iPhone, in particolare la versione 13,  permette di mappare la posizione del telefono in qualsiasi condizione, quindi di ritrovarlo anche se è spento. Come mai fino a oggi la posizione del telefono non è stata individuata? Infatti la funzione denominata “Dov’è” permette alla rete degli altri dispositivi Apple di mappare la posizione dell’iPhone e quindi ritrovarlo anche se è spento. Con il lancio di “AirTag“, infatti,  l’app “Dov’è” ha assunto una nuova  e importantissima prerogativa, ossia quella di ritrovare anche i dispositivi smarriti in giro. Non importa che siano accesi o spenti.  Questo è possibile grazie all’Ultra Wideband visto che tutti i prodotti Apple sono dotati di un chip di ultima generazione che comunica costantemente e in modo sicuro, aggiornando in background la posizione dei dispositivi momento per momento. È per questo il motivo che in caso di AirTag o iPhone smarrito, è possibile vedere dove si trova sulla mappa, grazie a uno dei milioni di  altri utenti Apple che gli passano nei paraggi. Quindi basta essere in un luogo abitato. La possibilità di  trovare la posizione esatta dell’iPhone anche da spento funziona con i modelli più recenti dotati di chip U1, ossia iPhone 11 e superiori. Quindi l’iPhone di Lorena è dotato di questa funzione.

Quando un iPhone è spento, i chip wireless rimangono accesi. Ad esempio, allo spegnimento avviato dall’utente, l’iPhone rimane individuabile. Addirittura, anche se  la batteria si sta scaricando, l’iPhone si spegne automaticamente ed entra in modalità di riserva di carica. Non a caso, anche  in questo caso,  gli utenti possono ancora accedere a carte di credito, abbonamenti per studenti e altri elementi nel proprio Portafoglio. Queste funzionalità wireless standalone lavorano quindi anche quando  iOS, il sistema operativo del cellulare,  non è in esecuzione. Sui recenti iPhone, Bluetooth, Near Field Communication (Nfc) e Ultra-wideband (Uwb) continuano a funzionare anche dopo lo spegnimento e tutti e tre i chip wireless hanno accesso diretto all’elemento protetto.

Alla luce di tutto ciò, e visto che Lorena ha portato il cellulare con sé, non è chiaro come mai i movimenti del cellulare, o almeno l’ultima posizione, non siano stati ancora individuati. A indagare sul caso è la procura per i minorenni dell’Aquila che ha da diversi giorni nominato un consulente informatico per chiarire tutti questi aspetti. Ma per ora di Lorena non c’è traccia. A parte diverse segnalazioni, che non hanno mai dato riscontri, e alcune ipotesi, come il fatto che la ragazza si sia allontanata con un  fantomatico rom minorenne, di Lorena non non si sa nulla. Neanche i tabulati, da giorni in possesso degli inquirenti, hanno a quanto pare fornito elementi utili alle indagini.  Probabilmente la ragazzina per comunicare utilizzava quasi esclusivamente  WhatsApp. Ma la posizione del cellulare potrebbe essere determinante alla soluzione del caso e al ritrovamento della ragazzina.

I dubbi sulla scomparsa di Lorena, arrivati tabulati telefonici e segnalazioni: parla la famiglia

 

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