Avezzano. Danneggiamenti agli argini dei canali in modo da far fuoriuscire l’acqua, soprattutto nei periodi di siccità, e creare degli invasi in modo da poter irrigare i campi. È questo è il nuovo fenomeno che si è verificato nel Fucino, in diverse zone, ma in particolare ai margini del canale denominato Fosso Le Mole. Su quanto accaduto ci sarebbero in corso delle indagini per verificare eventuali responsabilità e soprattutto individuare gli autori del danneggiamento a uno dei canali principali del Fucino.
In sostanza, sarebbero stati danneggiati gli argini del canale al fine di far fuoriuscire l’acqua, in modo che possa accumularsi in zone più lontane, creando invasi utili all’irrigazione dei campi coltivati. In alcuni casi sono stati posizionati anche dei tubi che permettono di incanalare l’acqua in determinati punti. A denunciare questa situazione, in più occasioni, sono stati soprattutto gli stessi agricoltori, preoccupati per il fatto che le numerose fuoriuscite di acqua in più punti possano causare un impoverimento del già fragile sistema idrico della Piana.
Un’atteggiamento, quello di danneggiare gli argini dei canali, che probabilmente ha anche l’obiettivo di eludere i divieti di irrigazione imposti nel periodo estivo per salvaguardare le scorte idriche del sottosuolo più a lungo.
Una situazione che appare ancora più problematica alla luce del divieto all’irrigazione nel Fucino per 36 ore consecutive scattato una settimana fa. Un provvedimento necessario per evitare che nelle prossime settimane ci possano essere seri problemi di siccità e che scaturisce dal protocollo sottoscritto nei mesi scorsi dai Comuni di Avezzano, Aielli, Celano, Cerchio, Collarmele, Luco dei Marsi, Ortucchio, Pescina, San Benedetto dei Marsi e Trasacco, e condiviso dal prefetto dell’Aquila, Cinzia Torraco, dal consorzio di bonifica Ovest bacino Liri-Garigliano e dalle associazioni di categoria Confagricoltura, Coldiretti e Confederazione degli agricoltori italiani.
Dopo un primo blocco che è andato avanti per tutto il mese di maggio con il fermo all’irrigazione nella sola giornata di domenica, è iniziata la fase due, già approvata dalle amministrazioni comunali e dalle associazioni per contrastare la siccità nei mesi più caldi di luglio e agosto.
Un nuovo assetto già regolarizzato dai vari comuni che ricadono nel territorio con apposite ordinanze e che andrà avanti fino al 22 agosto salvo modifiche. I sindaci hanno chiesto a tutti gli agricoltori di rispettare l’ordinanza per evitare problemi futuri. Proprio per questi motivi, sul fenomeno della rottura degli argini sono in corso accertamenti delle autorità competenti.