Avezzano. MarsicaLive.it ha fatto il viaggio di ritorno sul treno R 2376 delle 18.26 che da Roma Tiburtina porta a casa, dopo una lunga giornata di lavoro, centinaia di pendolari residenti nella Marsica occidentale. Le disavventure e i disagi sono ormai insostenibili per via della pessima gestione del piano degli orari e delle coincidenze, per via di materiale vecchio, scomodo e sporco, per via di problemi tecnici sulla linea e per mille altri piccoli, grandi inconvenienti che allungano inconcepibilmente il tempo di percorrenza. “Quindici anni fa” ci ha detto durante il viaggio Vincenzo Giovagnorio, pendolare e consigliere comunale di Tagliacozzo “per raggiungere Roma si impiegava un’ora e mezza, adesso, siamo ad oltre due ore! La situazione è insostenibile, l’incompetenza dei tecnici che gestiscono orari e precedenze è di una gravità preoccupante”. Il treno purtroppo in questi ultimi anni “ha perso notevolmente di competitività con grave danno allo sviluppo del nostro territorio che con un sevizio migliore potrebbe avere una crescita anche in termini economici e turistici di non poco conto” dice Annalisa Angeloni. Alessio Di Brizio invece lamenta il fatto che i pendolari marsicani non abbiano neanche la possibilità di un biglietto o abbonamento integrato, così come accade invece per i viaggiatori laziali che con poco più di trenta euro hanno l’opportunità di poter usufruire mensilmente di treni, metropolitana e autobus. Il 25 febbraio e l’11 maggio scorso, i pendolari marsicani, in due incontri con l’Assessore Regionale ai Trasporti Giandonato Morra, avevano chiesto la risoluzione di piccoli problemi su orari e coincidenze che procurano gravi disagi ai treni di maggiore frequentazione in arrivo e in partenza da Roma; risposte concrete alle loro richieste “a costo zero” espresse nei documenti presentati, ma nulla di fatto. Ciò che ha potuto riferire l’assessore riguardo al nuovo orario in pubblicazione nella prima decade di giugno, ha fortemente deluso le aspettative dei viaggiatori.
Accorciati i tempi di percorrenza di due treni minori in partenza da Avezzano verso Roma, la mattina molto presto, e il posticipo del treno del rientro da Roma dalle ore 18.26 alle 18.33 sono piccoli provvedimenti che non risolvono affatto i grandi disagi. Ci si aspettavamo miglioramenti più sostanziali riguardo ai treni di maggiore frequentazione hanno detto i pendolari. Quindi si è di nuovo chiesto, a gran voce, di riqualificare l’offerta di Trenitalia, al mattino con il Treno R 2371 in partenza da Sulmona e in arrivo a Roma Termini, riducendone i tempi e monitorandone la puntualità. Alla sera di riattestare in partenza da Roma Termini almeno due treni: il R 3378 e il R 2376 e comunque accorciandone i tempi di percorrenza dilatati al momento oltre le due ore, specialmente per quest’ultimo.
Marsicalive ha constato che il R 2376, partendo da Tiburtina alle 18.26 si ferma per una coincidenza a Bagni di Tivoli oltre 12 minuti. Poi la via crucis ha il suo momento più doloroso a Carsoli dove è stata spostata da Colli di Montebove la coincidenza con il R 2377 e il treno del rientro deve attendere oltre 20 minuti giungendo nelle successive stazioni di Tagliacozzo, Avezzano e Celano con un’ulteriore allungamento del tempo di percorrenza che arriva oltre le 2 ore e trenta. “È illogico e sconfortante – dichiara l’Ing. Donenico Ciaccia – che nessuno tenga conto delle precedenze dei treni in uscita da Roma nel pomeriggio rispetto a quelli in entrata e viceversa per i treni del mattino. Noi alla sera attendiamo decine di minuti le coincidenze con treni semivuoti che vanno verso la capitale”. Vincenzo Giovagnorio denunzia infine le responsabilità del Direttore ai Trasporti della Regione Abruzzo, l’Avv. Carla Mannetti, che avrebbe accettato passivamente in questo ultimo periodo ogni decisione di Trenitalia senza avere la benché minima contezza dei gravissimi disagi dei fruitori del servizio e delle dannose conseguenze che avrebbero condotto all’attuale disastrosa situazione. “Stiamo elaborando noi un documento con delle proposte tecniche per cercare di risolvere le maggiori problematiche” ci ha detto il Consigliere Giovagnorio, e ha proseguito polemicamente: “lavoro che avrebbero dovuto fare i tecnici dell’assessorato regionale e che invece non hanno fatto!”.