Pineto. Una terza età attiva, che può e deve dire la sua su sanità, sociale, non autosufficienza, perché l’esperienza e la saggezza sono valori aggiunti per tutti. Una terza età che, però, deve essere più ascoltata dai decisori politici, a partire dalla Regione Abruzzo, primo interlocutore sul territorio. Così Germana Temporin, segretaria della Uil Pensionati Abruzzo, rieletta oggi alla guida del sindacato dal XII congresso regionale, dal titolo “Passato, Presente, Futuro”, celebrato a Scerne di Pineto alla presenza di un centinaio di delegati e varie autorità: da Carmelo Barbagallo, segretario generale Uilp, a Pasquale Lucia, segretario organizzativo Uilp, da Michele Lombardo, segretario generale Uil Abruzzo a Maria Candita Imburgia, direttrice generale del patronato Ital-UIL, passando per il sindaco di Pineto, Robert Verrocchioe e il presidente regionale Uncem, Lorenzo Berardinetti. Presenti anche Antonio Iovito, Segretario Spi Cgil Abruzzo, Mario Gatti, segretario Fnp Cisl Abruzzo ed Eleonora Pensa presidente Ada Abruzzo.
“Tutti siamo consapevoli – ha detto nel corso della sua relazione molto apprezzata Germana Temporin – che la pandemia ha messo in evidenza le gravi carenze del Servizio Sanitario Nazionale: non è più possibile rinviare un intervento politico serio sulla sanità, riaffermando il principio universalistico e aumentando il finanziamento, per garantire l’accesso alle cure a tutti. In Abruzzo, dove l’assessore Verì ha istituito il tavolo della salute, nonostante i buoni propositi, si vedono ancora pochi risultati, a fronte di tante inefficienze sotto gli occhi di tutti. Per non parlare della relazione negativa al tavolo di monitoraggio. Riuscirà la Regione a invertire la rotta con le risorse ordinarie e il Pnrr? Su tutti questi punti vogliamo non solo dire la nostra, ma anche essere ascoltati realmente dalla Regione Abruzzo: noi vogliamo una sanità di qualità. Stesso discorso per quanto riguarda temi come la non autosufficienza e la disabilità: serve una maggiore attenzione a queste persone, anche perché la maturità di una società e della politica si vedono proprio da queta attenzione, reale e concreta”. In ambito prettamente sindacale, Germana Temporin ha ricordato il percorso della regionalizzazione della categoria, e ha rivendicato il lavoro svolto per un protagonismo attivo nella Uil, testimoniato dalla partecipazione significativa dei pensionati alle mobilitazioni regionali e nazionali: “Lo sviluppo dei servizi, specie per noi pensionati, deve essere sempre di più perseguito. In questo modo, cresce la Uil, cresce la nostra federazione, cresce il sindacato tutto”.
Nel corso del suo intervento, Michele Lombardo ha rimarcato come “siamo in un mondo completamente cambiato dalla guerra. C’era un’economia globalizzata, ora siamo in un’economia di nuovo frammentata. Come sindacato, rivendichiamo il lavoro svolto con il governo per aver stanziato, prima con la pandemia, poi con la guerra, fondi importanti, per quanto ancora insufficienti, per le fasce deboli della società. Un lavoro che invece non riusciamo a portare avanti con la Regione Abruzzo, che sta invece decidendo aumenti delle addizionali irpef: questo perché un presidente di Regione non ha alcuna voglia di confrontarsi con i corpi intermedi. È una volontà precisa. Noi abbiamo una grande occasione, che rischiamo di perdere: nel dramma che stiamo vivendo, arriveranno milioni di euro che dovranno essere gestiti, e ci auguriamo che siano gestiti per la nostra regione. Invece non siamo riusciti a fare neanche una riunione sul Pnrr. Noi non possiamo più aspettare: credo che sia giunto il momento di battere un colpo chiaro, per evitare di perdere queste opportunità. In merito alla sanità, non ci siamo messi di traverso sulla riforma, ma al momento del dunque, tutto si è impantanato, perché tutto il sistema non è in grado di decidere. In merito alle infrastrutture, abbiamo ottenuto l’alta velocità, e la rete adriatica Ten.t: ma bisogna insistere con la trasversalità tirreno-adriatica. Per quanto riguarda la regionalizzazione, ricordo il senso di questa operazione: meno generali, più truppa. Meno vertice, più base”.
Nella sua conclusione, Carmelo Barbagallo ha ricordato che “se non redistribuiamo la ricchezza, avremo sempre un problema: la popolazione si incarognisce, e scoppia così la violenza. Dobbiamo fare in modo che la ripresa economica non vada persa: c’è spazio per tutti per crescere. Senza le lotte, non si ottengono risultati. Per questo, abbiamo riempito le piazze. Senza sindacato non c’è democrazia, senza sindacato plurale non c’è democrazia. Dobbiamo stare in mezzo alla gente, partecipare e far partecipare. Per questo, partecipiamo alle vertenze per i rinnovi dei contratti: con buoni contratti, ci saranno anche buone pensioni. Altrimenti il rischio è che il sistema fallisca. Grazie per quello che avete fatto, grazie per quello che state facendo, grazie per quello che farete per il futuro dell’Italia”.
Insieme a Germana Temporin, il congresso ha eletto anche la nuova segreteria, composta da anche da Giuseppe Di Stefano, Giuseppe De Angelis, Gino Pantalone, Alfredo Moschettini. Tesoriere: Tiziana Del Fiacco.