Avezzano. Passaggio di consegne tra il sindaco uscente, Antonio Floris, e il nuovo primo cittadino, Gianni Di Pangrazio. Commozione e rispetto per il valore istituzionale del ruolo di sindaco sono stati i sentimenti emersi ieri mattina nel corso della cerimonia. “Ci siamo sentiti per un breve incontro”, ha spiegato Di Pangrazio, “e ci sentiremo anche nei prossimi giorni. Floris ha ben amministrato, con un calo fisiologico alla fine dell’amministrazione. Voglio però sviluppare il lavoro già avviato affinché ciò che di buono è stato fatto non vada perduto. Avrò bisogno di conoscere da lui lo stato degli atti e dei progetti nelle prossime settimane”. Per quanto riguarda il nuovo esecutivo, Di Pangrazio ha spiegato che “la giunta sarà composta da persone di esperienza, con profilo e capacità fuori dagli schemi della politica precostituita. Formerò subito un tavolo per l’occupazione di giovani e meno giovani, ma anche uno per le donne, per acquisire le problematiche del mondo femminile. Entro metà mese di giugno”, ha annunciato, “ci sarà il consiglio comunale. In tale sede potrà essere nominato il presidente. Potrà”, ha evidenziato, “ma non è un obbligo immediato”.
Floris da parte sua non ha nascosto un po’ di emozione e commozione nel lasciare il Comune dopo dieci lunghi anni di amministrazione. “Chiedo scusa al sindaco se ancora una volta occupo lo scranno più alto del Comune”, ha detto durante la cerimonia, “Ci siamo dati del tu prima”, ha spiegato, “ma qui, in questa sede, il sindaco merita il rispetto della figura istituzionale. Ci siamo detti d’accordo per il rispetto di chi rappresenta le istituzioni. Di Pangrazio non è stato il mio candidato, ma da cittadino gli auguro buon lavoro e di poter raggiungere gli obiettivi per cui si è presentato agli elettori. Lo auguro perché il momento non o semplice. Mi permetto infine di augurare al sindaco di trovare un’amministrazione con senso di responsabilità e senso delle istituzioni. Da parte mia in questi anni ho trovato sempre corretto e rispettoso l’atteggiamento dell’opposizione”. Alla fine non sono mancati gli abbracci con i dipendenti e con i giornalisti. La commozione del personale non è stata nascosta, come erano evidenti gli occhi lucidi del fedele autista Angelo Anselmi e di tutti gli altri dipendenti. Floris che ha lasciato il comune a piedi, come faceva tutti i giorni prima di pranzo, con l’ombrello, sotto la pioggia. Stavolta, però, era l’ultima da sindaco.