San Vincenzo Valle Roveto. Si inaugura il 9 aprile il “Grande Cammino dei Briganti”, un percorso che collega a piedi le principali tappe storiche del brigantaggio meridionale attraverso cinque regioni italiane: Abruzzo, Lazio, Molise, Campania e Basilicata da compiere in 28 giorni di cammino per un totale di 500 chilometri. Se poi qualcuno vuole percorrerlo di seguito al classico Cammino dei briganti, le tappe diventano 35 e i chilometri 600.
Il cammino si aprirà ufficialmente sabato 9 aprile con due appuntamenti: la mattina a Capistrello alle ore 8.45 si partirà per una escursione lungo un tratto della via sul fiume Liri in un tratto di sentiero a lungo rimasto chiuso e il ritorno al Municipio per un brindisi. Nel pomeriggio a Tagliacozzo ci sarà un’altra passeggiata con partenza alle ore 16.00 presso la Chiesa del Calvario. Si attraverserà un primo tratto del Grande Cammino dei Briganti attraverso il centro storico di Tagliacozzo fino ad arrivare alla Sala Consiliare del Palazzo municipale della città per il convegno “Sulle tracce dei briganti: Borjes, Chiavone e Zimmermann” alle 17.
L’evento si aprirà con il saluto del sindaco di Tagliacozzo Vincenzo Giovagnorio e la partecipazione di Luca Gianotti, coordinatore della Compagnia dei Cammini insieme a Manuel Martorell, storico spagnolo e tre esperti di brigantaggio e meridionalismo: Michele Ferri, Erminio De Biase e Fernando Riccardi. Domenica 10 aprile si proseguirà il festeggiamento con un’escursione di 15 chilometri lungo il Grande Cammino dei Briganti con partenza alle ore 8.30 da Civita D’Antino (Aq). Si percorrerà un tratto di un’antica via in disuso fino ad arrivare a Morrea dove si percorrerà uno splendido sentiero panoramico fino all’eremo del Romitorio. Dopo il pranzo con piccolo rinfresco nel borgo di San Vincenzo Vecchio, si prosegue per San Giovanni Vecchio fino ad arrivare a Balsorano per un brindisi inaugurale. SI concluderà alle ore 17.00 e saranno disponibili mezzi per riportare i partecipanti a Civita.
Il nuovo percorso nasce da un’idea di Luca Gianotti, coordinatore della Compagnia dei Cammini che aveva già progettato il primo Cammino dei Briganti e ha portato avanti con l’aiuto dei volontari e alcuni Comuni dei territori attraversati un nuovo itinerario più lungo e completo che parte da Sante Marie (Aq) e Tagliacozzo (Aq) fino ad arrivare a Potenza.
Per chi ha già amato il Cammino dei Briganti, oggi c’è la possibilità di comprendere ancora più a fondo le origini del brigantaggio con un percorso che riporta ad un tuffo nella storia, nelle tradizioni, nella natura e nella cultura meridionali. L’itinerario segue, infatti, l’asse percorsa dal generale Borjes, celebre brigante, nella sua fuga dal Vulture nel tentativo di mettersi in salvo nello Stato Pontificio. Una delle storie emblematiche dei tempi dell’Unificazione d’Italia, quando i briganti viaggiavano a piedi clandestinamente in opposizione al potere sabaudo. Una storia ai margini, oggi in fase di riscoperta e revisione che svela un volto nuovo di quelle vicende storiche: i briganti erano persone che si opponevano all’invasore, che resistevano, e quindi si davano alla macchia e alla guerriglia. I Sabaudi, nuovi padroni arrivati dal Nord, avevano decuplicato le tasse e imposto la leva obbligatoria a chi non poteva sottrarsi all’obbligo di custodire la terra. E’ quindi una storia di povertà e oppressione.
“I territori attraversati furono vissuti da tante bande di briganti. Un censimento ci dice che nel 1861 agivano 39 bande in Abruzzo, 42 al confine con lo Stato Pontificio, 15 nel Molise, 47 nell’entroterra irpino e lucano. I briganti furono migliaia, come migliaia purtroppo furono i morti di questa guerra civile, così dimenticata dalla storia. Durante il percorso, ogni giorno si raggiungono luoghi importanti per la storia del brigantaggio ed è per questo che ogni tappa porta il nome di un brigante diverso per conoscerli e capire chi erano”, spiega Luca Gianotti, “coordinatore della Compagnia dei Cammini”.
Il Grande Cammino dei Briganti si può percorrere in 28 giorni di cammino oppure in 35, se si aggiunge il tradizionale Cammino dei Briganti. E’ un itinerario molto più lungo, quindi di maggiore difficoltà per il camminatore che può ritirare il suo “salvacondotto” all’inizio per mettere un timbro ad ogni tappa. Si può partire sia da Sante Marie che da Tagliacozzo (Aq), due luoghi emblematici per la fuga del generale Borjes che, dopo aver rotto con Carmine Crocco, dal Vulture arrivò vicino a Sante Marie, dove fu catturato insieme ai suoi uomini, portato a Tagliacozzo e fucilato. Sante Marie è storicamente il luogo di partenza e arrivo del Cammino dei Briganti, mentre Tagliacozzo è più raggiungibile con i mezzi, con il treno da Roma, ed è una città d’arte che merita una visita. Il cammino inoltre si può percorrere in entrambi i sensi, da Nord a Sud o viceversa, anche se in questa fase iniziale, sarà segnato meglio dirigendosi partendo da Nord.
Questo cammino fa parte della Rete di cammini della Compagnia dei Cammini in cui ci sono anche: Cammino dei Briganti, Via Cretese, Sentiero Spallanzani, Sentiero dell’Inglese, Via del Tratturo.
Il Grande Cammino dei Briganti è stato realizzato con l’aiuto dei comuni di Sante Marie, Tagliacozzo, Castellafiume, Capistrello, Civita d’Antino, San Vincenzo Valle Roveto, Balsorano, Pescosolido, Alvito.
Per conoscere tutti i viaggi della COMPAGNIA DEI CAMMINI: www.cammini.eu
Nata nel 2010 l’Associazione promuove il turismo responsabile attraverso esperienze di cammino in Italia e all’estero con guide professioniste, tra cui spiccano anche personaggi di rilievo del panorama culturale italiano del calibro di Franco Michieli, Wu Ming 2, Enrico Brizzi, Nando Citarella, Davide Sapienza. Sono circa 150 i viaggi a piedi dalla durata di una settimana, che ogni anno vengono organizzati per tutti i gusti e tutte le tasche. Si va dal cammino classico a piedi al cammino profondo (Deep walking) con esperienze di meditazione camminata e i Cammini di Pace. La Compagnia dei Bambini e dei ragazzi, invece, è il settore dedicato al camminare in famiglia o per gruppi di bambini, con le nostre guide ed educatori tutti professionisti e esperti. Attenti alla salute, anche della madre terra, durante i trekking i soci dell’Associazione puntano alla valorizzazione dell’alimentazione bio e naturale – a base di prodotti locali – e vegetariana. Fondamentale, inoltre, è l’incontro con chi vive nei luoghi in cui si organizzano i cammini, nello spirito di un vero turismo consapevole e a sostegno di territori meravigliosi e, in alcuni casi, dimenticati. I colori solari e luminosi scelti per l’ometto di pietre del logo, simbolo per eccellenza del cammino, sottolineano i valori della Compagnia dei Cammini che lavora con gioia e impegno per un mondo migliore.
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