Celano. “A Celano, dei 56 immobili danneggiati dal sisma del 2009, solo 4 hanno concluso i lavori, si stima una perdita di oltre 70milioni di euro e, pertanto, chiediamo al Governo un interessamento diretto”. Questa la presa di posizione del Partito Democratico locale che, in una nota, annuncia che sulla vicenda è stata presentata una interrogazione parlamentare da Stefania Pezzopane al presidente Draghi.
LE CAUSE DEI RITARDI. “Il Comune di Celano è nel caos e, nello specifico degli aggregati post sisma, la situazione di forte immobilismo da parte della maggioranza sta producendo danni economici oltre che un depauperamento del patrimonio edilizio della città con la conseguenza diretta di un generale degrado ed un crescente abbandono delle stesse zone interessate. Le responsabilità sono da attribuire alle diverse amministrazioni, tutte di centrodestra, che si sono avvicendate dal 2009 ad oggi e che, per motivi apparentemente incomprensibili, non hanno mai dato un vero impulso all’espletamento delle istruttorie tecniche ed amministrative delle pratiche di ricostruzione necessarie per l’avvio dei cantieri. Non sono state mai chiarite, evidenziano dal Partito Democratico, le ragioni per le quali il Comune non si è avvalso delle capacità e competenze dell’Ufficio Speciale della Ricostruzione, istituito proprio per facilitare e risolvere le criticità allo scopo di eliminare i fattori di ritardo, ma ha preferito una gestione ‘in proprio’ che si è dimostrata fallimentare e che, a distanza di tredici anni, ha prodotto esclusivamente effetti negativi.
L’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE. Nei giorni scorsi, continua la nota, abbiamo incontrato una delegazione di proprietari i quali ci hanno rappresentato una situazione ormai compromessa con l’aggravante che, dal Comune, anche le informazioni minime circa l’eventuale avanzamento dell’iter burocratico non vengono più comunicate per mancanza di interlocutori. In questa ottica, proprio allo scopo di sbloccare una problematica che si trascina da troppo tempo, abbiamo chiesto a Stefania Pezzopane, che si è resa da subito disponibile e che ringraziamo, di presentare una interrogazione parlamentare al Presidente Draghi e ai Ministri competenti, sia per chiarire le cause e le responsabilità di tali ritardi, sia per valutare l’opportunità di esercitare i poteri sostitutivi ricorrendo ad un commissariamento ad acta, del Comune di Celano, relativamente alla gestione delle pratiche degli aggregati. Inoltre, l’intenzione dimostrata dalla parlamentare Dem, è quella di porre tale questione all’attenzione del Prefetto dell’Aquila, unitamente ad una informativa urgente al Capo dipartimento di Casa Italia, che, tra le altre cose, si occupa di ripristino e ricostruzione dei territori colpiti dal sisma.
LA PROPOSTA. Secondo il Partito Democratico “l’insediamento di un commissario ad acta, che lavori in continua sinergia con l’Ufficio Speciale della Ricostruzione, perseguirebbe quegli obiettivi, da tutti auspicati, di una rapida istruttoria delle richieste di contributo, depositate negli uffici del comune e non ancora evase, dando cosi ai cittadini, risposte concrete e attese ormai da anni relativamente alla ricostruzione post sisma del 2009. La figura con caratteristiche tecniche, individuata direttamente dal Governo, andrebbe a garantire inoltre, anche un unico centro di responsabilità e una gestione ordinata e trasparente delle pratiche e del denaro pubblico”.
LA SITUAZIONE DOPO 13 ANNI. Dai dati resi noti direttamente dal Comune di Celano emerge una situazione drammatica, con appena il 7% dei lavori ultimati. Dei 56 immobili individuati e da ricostruire, di cui 47 aggregati, solo 4 hanno concluso i lavori, 2 sono in corso di esecuzione, 11 pratiche sono in istruttoria, 12 sono invece gli aggregati commissariati e per i quali non è stato presentato alcun progetto. Sono invece 18 le pratiche che ancora sono in attesa di essere istruite. A queste se ne aggiungono 9 singole, di cui 6 immobili identificati con esito “B”, rispetto alla classificazione dei danni e 3 con esito “E”. La stima, in termini di volume economico, è di oltre 70 milioni di euro. Va inoltre evidenziato che, i 4 aggregati che hanno terminato i lavori, risultano ad oggi, disabitati.
FUTURO INCERTO. I proprietari di questi immobili, rischiano inoltre di vedersi preclusa la possibilità di usufruire di altri incentivi, come ad esempio il cosiddetto “superbonus rafforzato”, che potrebbe essere considerata una valida alternativa, in quanto Celano non figura negli elenchi dei comuni individuati dalle leggi in materia, nonché in quei comuni interessati da eventi sismici verificatisi dopo l’anno 2008 dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza.