Marsica Nuova era un giornale creato nel 1918 dagli emigranti abruzzesi negli Stati Uniti, definito come “Organo ufficiale delle Federazione Luchese-Marsicana”. Il corrispondente, nonché direttore, era l’allora ventenne luchese Vincenzo Massari, che attraverso “Marsica Nuova” diede un importante punto di riferimento e d’informazione ai tanti emigranti abruzzesi, avidi di notizie della terra natia, che Massari alternava con chicche di interessante storia locale. Il giornale ebbe un grande successo, al punto che con oltre 10.000 abbonati si trasformò da mensile a settimanale. Le storie che vi proponiamo sono tratte dal sito coloradohistoricnewspapers.org, dove è possibile trovare scansionati i pdf originali, da cui abbiamo prelevato, rivisto e corretto le storie a nostro avviso più interessanti. Oggi vi proponiamo un altro estratto dal numero del 26 novembre 1918, in cui si parla di alcune donne di Luco dei Marsi che vennero arrestate e condannate poiché si opposero alla decisione di trasferire il grano altrove, già carente in paese. Buona lettura.
Sulla fine del decorso mese di marzo avvennero a Luco ne’ Marsi, cittadella sita a sette miglia da Avezzano, duramente flagellata dal terremoto del 13 gennaio 1915, dei moti di popolo a cause della grande carestia di grano. Luco fu 3 dì in istato d’assedio perché gruppi di donne tentarono di impedire il trasferimento di parte di grano dal magazzino locale, già scarsamente fornito per i bisogni indigeni.
Sedati i moti vennero fatti molti arresti, operati come al solito a casaccio, e furono rinviate 11 donne di Luco ne’ Marsi innanzi al Tribunale di Avezzano per rispondere dei cinque reati: Ostacolo a requisizione, resistenza ai carabinieri, violenza pubblica e privata, danneggiamento a pubblici edifici ed assembramento sedizioso. Mezzo codice Penale fu imputato alle povere disgraziate, senza che seri elementi di prova, e particolarmente di identificazione individuale, fossero stati raccolti a carico di esse. La discussione della causa fu portata innanzi al Tribunale nell’udienza di giorni sono. Il dibattimento durò dalle 9 a. m. alle 4 dopo mezzanotte. Furono sentiti una cinquantina di testimoni. Le imputate erano difese dagli Avvocati Nardelli di Luco ne’ Marsi, Marrama, De Vincentis, Carusi, Palladini, Trapanese e Trozzi. Il notissimo avvocato Mario Trozzi pronunziò una vigorosa arringa, che suscitò’ gli applausi clamorosi del folto pubblico e raccolse le congratulazioni degli stessi magistrati.
Il pubblico Ministero aveva richiesta la condanna per tutte le imputate, invocando una pena complessiva di oltre 60 anni di reclusione. Il Tribunale accolse la tesi della difesa e mandò assolte tutta le imputate per i reati principali, condannandole soltanto per contravvenzione di assembramento ed ordinandone quindi la liberazione.