Avezzano. Finalmente arriva ad Avezzano, il prossimo 17 Maggio, al Teatro dei Marsi, “Chiara di Dio”, il musical dedicato alla vita di Santa Chiara, fondatrice delle clarisse, una delle più importanti figure del cattolicesimo insieme a San Francesco; nell’anno dell’ottavo centenario della sua consacrazione; scritto e diretto, dopo un’attento studio delle fonti francescane, da Carlo Tedeschi. L’evento, organizzato dall’Associazione Amici per il Sud del Mondo Onlus di Avezzano, sarà a scopo benefico, infatti i proventi del ricavato della serata saranno destinati alla casa famiglia “Mère de l’Esperance” nel Congo, per l’acquisto di un autovettura di emergenza. Una rappresentazione teatrale straordinaria che porta in scena amore, devozione ed umanità. Lo stile col quale il regista basa la performance e lo svolgimento della recita è originale, innovativo e stupisce sul flashback. Il musical inizierà con una Santa Chiara in fin di vita per poi rappresentare le vicende più significative della sua esistenza durante la quale ottenne da Francesco una prima regola fondata sulla povertà. Il carisma della donna si manifesta entro le mura del monastero in contemplazione e preghiera, seguendo in parte il modello benedettino da cui si differenzia per la ferma e coraggiosa difesa della povertà. Questo è il tema centrale della sua esperienza mistica, la sequela Cristi, da cui Chiara non vuole essere dispensata nemmeno dal Papa. Santa Chiara è la patrona della televisione, la sua proclamazione avvene ad opera di Pio XII il 14 febbraio 1958, poichè, prima discepola di San Francesco, nella notte di Natale del 1252, ebbe la grazia di poter vedere dalla sua cella la celebrazione che si svolgeva in chiesa. “Un’ esperienza di televisione mistica”, l’ha definita il Cardinal Bertone quando concluse la giornata di ricordo del cinquantesimo anniversario dell’iniziativa di Papa Eugenio Pacelli, aggiungendo poi che Santa Chiara non è solo la patrona della tv, ma può insegnare anche come rapportarsi oggi con il mezzo televisivo. Il musical, ha debuttato in occasione della ricorrenza dei 750 anni dalla morte di Santa Chiara nel 2004. Lo spettacolo in tre anni di permanenza ad Assisi vanta un bilancio lusinghiero, quasi ottantamila spettatori, e, pur essendo in lingua italiana, ha raccolto vasti consensi anche da un pubblico internazionale con oltre 600 repliche. È lo stesso Tedeschi a introdurci alla giusta comprensione: “si tratta di una figura bellissima – dice il regista – fuori dal tempo e senza età e della quale solo alla fine dello spettacolo svelerò il mistero. Usando le parole del nostro Papa Giovanni Paolo II, spiega che “è veramente difficile disgiungere i nomi e le figure di Francesco e Chiara”. Li definisce “fenomeni”, “leggende”; tra loro c’è qualcosa di così profondo che non può essere capito se non attraverso i criteri della spiritualità francescana, cristiana, evangelica. Li presenta come una realtà fatta di materia, perché “erano persone, erano corpi”. Di loro resta il modo con cui Francesco vedeva sua sorella, il modo in cui egli sposò Cristo. Vedeva se stesso a immagine di lei, sposa di Cristo, sposa mistica con cui andava formando la sua Santità”. Nella sua riedizione Carlo Tedeschi presenta il celebre musical sulla vita della santa di Assisi riallestito con effetti speciali inediti: lo spettatore avrà la possibilità di vedere Chiara e Francesco nei luoghi dove hanno vissuto, ovvero la Cattedrale di San Rufino dove si sono incontrati, il chiostro di San Damiano, la Porziuncola, la cella di San Damiano dove Chiara è morta, i boschi di Santa Maria degli Angeli. Queste scelte rendono la produzione capace di attualizzare il misticismo ed al contempo la concretezza della prima donna della storia della Chiesa che abbia dettato la regola del proprio ordine. Lo spettacolo inizia con Chiara morente, intorno a lei le consorelle piangenti. Chiara sfinita, chiede “una cerasa”, una ciliegia. Lei abituata ai digiuni, chiede, con una umanità straordinaria, qualcosa per sé. Agnese manda di corsa una sorella nel chiostro, ma siamo in agosto e non è stagione di ciliegie, e nei pochi minuti che separano questa richiesta di Chiara dal ritorno della consorella – che arriverà miracolosamente con la ciliegia tra le dita – scorrono il primo ed il secondo tempo, con gli avvenimenti più toccanti della sua vita: l’incontro con Francesco, la fuga da casa, il taglio dei capelli per la sua consacrazione; episodi drammatici e della vita quotidiana, dallo spettacolare confronto con i Saraceni fino alla singolare figura di Suor Filippa. Flash back, uno stile di recitazione del tutto particolare, musiche e canzoni originali per una regia quasi cinematografica, rendono il musical altamente suggestivo e coinvolgente, come la scena finale dove addirittura viene rappresentata l’anima di Chiara. Gianluca Rubeo