Avezzano. Arrivano i servizi in camera all’ospedale di Avezzano. In particolare si inizierà dal reparto di Chirurgia e successivamente si proseguirà con altri reparti.
Si tratta di un progetto atteso da anni, in quanto nel principale reparto dell’ospedale della città ci sono ancora bagni comuni, con pazienti costretti in alcuni casi anche a uscire dalle camere per raggiungere i servizi igienici. Una situazione non più sostenibile, soprattutto nel periodo pandemico. I reparti sono attualmente dotati di stanze di degenza a quattro letti con due bagni per tutti gli uomini e due per le donne.
“Nel reparto”, sottolinea Pierluigi Di Stefano, primario dell’ospedale “Santi Filippo e Nicola”, da sempre in prima linea per cercare di cambiare quello che non va all’interno della struttura, “c’è una situazione da terzo mondo che io ho denunciato più volte e da tempo mi batto per cambiarla. Alle mie istanze, in questi anni, la risposta era sempre la stessa: ‘deve sorgere il nuovo ospedale e quindi è inutile ristrutturare i vecchi reparti’. L’iter per la nuova struttura procede speditamente ma comunque sarà necessario attendere almeno sette anni affinché il nuovo ospedale sia pronto”.
“Finalmente”, precisa il primario, “le stanze a quattro letti verranno trasformate a stanze a tre letti con bagno, situazione al di sotto degli standard europei ma quantomeno dignitosa. Sono felice di aver raggiunto lo scopo della mia battaglia, che dura da anni, per dare un’accoglienza dignitosa a persone che soffrono. Questa Asl è piena di reparti di eccellenza anche a livello nazionale, ma molto è stato demandato all’abnegazione e sacrificio dei singoli lavoratori della sanità”.
Di Stefano poi accende i riflettori sulla grave carenza di personale medico. “A livello nazionale sbandierano miliardi per la sanità”, tuona il primario, “ma poi a livello locale ci dicono che la Regione deve effettuare un piano di rientro. I concorsi stanno partendo, ma con grave ritardo rispetto alle altre Asl. Io come direttore del dipartimento chirurgico ho parlato nel giro di un anno con quattro diversi direttori sanitari e due direttori generali e chiaramente questo non aiuta. Ora però l’impegno formale del nuovo direttore generale”, conclude, “preso nella sua visita all’ospedale, è una buona notizia”.