Avezzano. Il tribunale civile dell’Aquila rigetta il ricorso del sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, sospeso dopo la condanna in primo grado per peculato d’uso, come previsto dalla legge Severino.
La sentenza, arrivata nella tarda serata, ha respinto le richieste dei legali di Di Pangrazio che chiedevano la sospensione degli effetti della Severino e il reintegro come primo cittadino.
Il provvedimento era atteso da giorni. Il tribunale collegiale, dopo aver valutato le relazioni presentate dalla difesa e quelle illustrate dalla controparte, l’avvocatura dello Stato che si opponeva alla richiesta di revoca del provvedimento di sospensione, ha emesso il provvedimento che impedisce ancora al sindaco in carica di tornare a sedere sullo scranno da primo cittadino.
La difesa di Di Pangrazio aveva contestato la sospensione scattata in seguito a una sentenza di condanna a un anno e 4 mesi, con pena sospesa, per peculato d’uso sulla vicenda delle auto blu. I legali Antonio Milo, Claudio Verini e Stefano Recchioni, avevano puntato sulla illegittimità della legge Severino, anche sulla scorta di casi analoghi che in passato avevano ottenuto la revoca. Ma i giudici dell’Aquila non hanno accolto la richiesta di sospensione rigettandola e impedendo quindi a Di Pangrazio di ritornare in Comune.
L’alternativa ora è quella di percorrere la strada del ricorso in Corte d’Appello contro la sentenza penale di primo grado per i tre viaggi fatti con l’auto di rappresentanza oppure si dovranno attendere i termini della prescrizione dei reati.