Avezzano. Settantesimo appuntamento con Psicotime, la rubrica in collaborazione con la psicologa Giulia D’Ascanio. Hai tanti sogni e aspirazioni ma questi sono vaghi e confusi? Cambi spesso idea su come voler dispiegare il tuo futuro? Detesti la noia, la routine, l’eccesso di responsabilità, le banalità e sogni una vita avventurosa, libera, piena di amicizie, di amore e di divertimento, ma non riesci a concretizzare le tue aspirazioni e ti limiti a vivere alla giornata senza fare alcun progetto (serio) per il futuro? Intanto gli anni passano e la tua vita rimane quella di sempre: abiti con i tuoi genitori dai quali dipendi economicamente, fai qualche lavoretto giusto per pagarti i tuoi sfizi. E intanto sogni che un giorno succederà qualcosa, la tua situazione si sbloccherà e il mondo capirà finalmente quello che vali? Se ti sei riconosciuto in questo ritratto, sei in buona compagnia: a causa dei cambiamenti sociali e della precarietà del mondo del lavoro, questa condizione riguarda un numero crescente di giovani.
Eterni Adolescenti
Alcune persone hanno desideri e mete ambiziose nella loro vita, ma non si limitano a sognare. Sanno che realizzare i propri sogni non richiede solo coraggio, talento, creatività e una buona dose di fortuna: sanno che per ottenere quello che vogliono dovranno pagare un prezzo e sono disposti a farlo. Sono consapevoli, infatti, che per realizzare le proprie aspirazioni bisogna avere autodisciplina, spirito di sacrificio, capacità di perseverare quando le cose si fanno difficili , oltre che una buona capacità di pianificazione. Tutte qualità che nell’ eterno adolescente sono scarsamente sviluppate. Quando l’eterno adolescente sogna qualcosa, vede solo i lati positivi del suo progetto: per esempio, se desidera aprire un attività in proprio, immagina di essere più libero rispetto ad un lavoratore dipendente, di guadagnare di più, e di poter avere un maggiore prestigio sociale. Mentre, non riesce a valutare che il suo progetto richiede un impegno molto maggiore rispetto ad un normale lavoro, ritmi lavorativi più duri, e quindi per qualche anno meno libertà e meno guadagni. Spesso, nei progetti “dell’adolescente cronico” c’è un elemento di fuga dalla realtà. Inoltre, molto spesso si è attratti da un certo tipo di carriera perché si immagina che si sarà esonerati dalle regole, dall’obbligo di essere puntuali, di vestirsi in un certo modo, di fare la gavetta, di obbedire agli ordini di un capo. In altre parole, si sogna di poter fare quello che si vuole, come lo si vuole e , nel migliore dei casi, di ottenere in breve tempo, grandi soddisfazioni e facili guadagni. Ma quando il sogno si scontra con i limiti della realtà e ci accorge che le cose non sono così facili e piacevoli come si riteneva dovessero essere, si abbandona il progetto e si riparte verso un altro sogno.
Vediamo quali sono le più comuni cause psicologiche e sociologiche che possono essere alla base di un adolescenza prolungata.
- La paura di prendere la decisione sbagliata: rispetto ad un tempo, la nostra società ci offre molteplici possibilità di autorealizzazione personale; possiamo decidere dove abitare, che cosa studiare, che lavoro fare, se sposarsi, se avere dei figli, quanti figli avere e quando. Ma allo stesso tempo, questa pluralità di scelte può generare ansia : diventa difficile capire fra le molte alternative possibili qual è la più adatta a noi. Molte persone faticano a prendere una direzione nella vita perché sanno che scegliere una strada vuol dire rinunciare ad un altra e hanno paura di perdersi qualcosa di bello o di non aver fatto la scelta migliore possibile. Molte persone non fanno delle scelte ben precise né in campo sentimentale né in campo lavorativo perché desiderano inconsciamente lasciarsi tutte le porte aperte, sia per paura di fare la scelta sbagliata sia per avere una via di fuga nel caso la situazione diventasse difficile o noiosa.
- L’incapacità di fare i conti con i propri limiti: la difficoltà di fare delle scelte definitive sia in campo professionale che in campo sentimentale si basa sull’ incapacità di tollerare i limiti. Sin da bambini, ci viene comunicato il messaggio che se lo vogliamo veramente, possiamo diventare quello che Di conseguenza, molte persone scelgono delle carriere impegnative, facendo i conti più con i loro desideri che con le possibilità del mondo del lavoro e con le loro reali capacità personali. Quello che sempre più spesso manca però è l’autodisciplina, la capacità di perseverare quando le cose sono difficili, la capacità di sacrificarsi per ottenere i propri obiettivi. Soprattutto manca la capacità di mediare fra le propri desideri che vengono considerati prioritari e la realtà.
- La paura di fallire: chi si pone degli obiettivi troppo ambiziosi rispetto alle sue reali capacità e chi invece vive alla giornata non ponendosi nessun obiettivo, è spesso accomunato dalla paura del fallimento. Chi punta troppo in alto, può avere la scusa di non esserci riuscito: dopotutto quanti riescono a diventare veline, calciatori, personaggi dello spettacolo, scrittori di successo, magistrati? Chi invece non riesce a capire quello che vuole e quindi non intraprende nessuna iniziativa, evita il pericolo di poter fallire. Dopotutto, è meglio pensare di non aver avuto il coraggio di fare quello che si voleva, che averlo avuto e scoprire che le proprie capacità non sono così grandi come quelle che si pensava di avere.
Come trovare la propria strada nella vita
Non è facile uscire da uno stato di immobilismo. Molte persone rimandano delle scelte nel timore di sbagliare, ma non si rendono conto che non scegliere significa già fare una scelta. Il nostro futuro è quello che ci costruiamo con le scelte che facciamo tutti i giorni. Alcuni consigli utili.
- Prendi la responsabilità della tua vita: molte persone che non riescono a trovare la propria strada nella vita, hanno un atteggiamento un po’ fatalista nei confronti della loro esistenza: sentono che un giorno, all’improvviso, tutto cambierà e finalmente avranno il successo che meritano. Intanto vivacchiano, sognando il giorno in cui le loro sorti si ribalteranno. Ma nella vita, quello che sarà il nostro domani lo costruiamo oggi con le nostre scelte. Se vuoi che i tuoi sogni si realizzino, datti da fare!
- Traduci i tuoi sogni in progetti: chiediti: che abilità ci vogliono per raggiungere il mio obiettivo? Quali abilità possiedo già e quali invece dovrei migliorare o acquisire? Che passi devo fare? E’ importante stendere un progetto nel modo più concreto e dettagliato possibile: contemplando costi, passi da fare e scadenze. E’ di fondamentale importanza darsi una data di scadenza entro la quale sfondare e se non ci si riesce entro il termine prefissato, ripiegare su qualcosa di più concreto. Se tutti i tuoi tentativi non hanno avuto successo, devi avere il coraggio di ammettere che forse hai scelto una strada troppo difficile o comunque non adatta a te.
- Fai progetti a lunga scadenza: l’eterno adolescente vive alla giornata, senza pensare al futuro, in armonia con una società caratterizzata da una sempre maggiore instabilità. Non sapendo che cosa fare della sua vita, si lascia trasportare dalla corrente, vivendo giorno per giorno. Purtroppo, però, gli anni passano ed è facile ritrovarsi a 30 anni senza aver concluso niente, con tutte le conseguenze che questa condizione comporta.
- Sii realistico: la vita non offre illimitate opportunità: ci sono vincoli temporali, economici, legati al mondo del lavoro, di cui tener conto. Molte persone rifiutano un lavoro perché non perfettamente è in linea con le loro aspettative ( per esempio, è lontano da casa) o ambiscono a carriere che con il loro curriculum vitae potranno difficilmente ottenere. Tutto bene se una persona ha molte opportunità professionali fra cui scegliere, ma in caso contrario, bisogna imparare ad accontentarsi, cercando però, di migliorare la propria posizione. E’ importante avere un lavoro che ti piaccia, ma è ancora più importante avere un lavoro che ti consenta di mantenerti!
- Non aspettare di sentirti pronto per prenderti le tue responsabilità: alcune persone non hanno la minima idea di che cosa fare della loro vita. E così rimandano nell’attesa di avere una specie di illuminazione che consenta loro di capire quale strada intraprendere. La realtà è che capirai meglio quali sono le tue attitudini e qual è il lavoro più adatto a te mettendoti alla prova, piuttosto che rinchiudendoti nella tua camera a pensare. Questo può voler dire accettare un lavoro che ti piaccia abbastanza, anche se non sei sicuro che sia la tua vocazione. E se vieni da un lungo periodo di inattività, in alcuni casi, accettare un lavoro qualsiasi può essere un modo per rientrare nel mercato del lavoro.
- Vera aspirazione o desiderio di fuggire dalla realtà?: chiediti se nel tuo desiderio di intraprendere certe strade, la tua motivazione principale non sia quella sfuggire alla tua situazione attuale. Non sempre incominciare da capo, buttandosi in un progetto completamente diverso, è la soluzione migliore: a volte, si trova la propria strada nella vita, cercando la continuità e imparando a valorizzare le abilità apprese in passato. Inoltre, un progetto, pur essendo buono, può non essere adatto alla fase della vita che si sta vivendo.
Giulia D’Ascanio, psicologa clinica