Avezzano. Il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, potrebbe tornare in Comune già a settembre. È stato infatti presentato il ricorso contro la sospensione che è scattata in seguito a una condanna a un anno e 4 mesi, con pena sospesa, per peculato d’uso sulla vicenda dell’utilizzo delle auto blu.
I legali di Di Pangrazio, facendo anche leva su diversi precedenti illustri che l’hanno spuntata contro la legge Severino, hanno presentato ricorso al tribunale civile dell’Aquila contestando il provvedimento. Non si esclude quindi che un ritorno del sindaco eletto già entro l’estate e non dopo i canonici 18 mesi previsti dalla legge come soglia massima. Per ora è subentrato alla guida del Comune il vice sindaco Domenico Di Berardino.
L’istanza d’urgenza è stata presentata al giudice ordinario dagli avvocati Antonio Milo, Claudio Verini e Stefano Recchioni, che si stanno già muovendo anche alla luce di recenti sentenze che stabiliscono l’incostituzionalità su alcuni aspetti della Legge Severino. Il ricorso infatti poggia anche sui precedenti vinti da altri amministratori italiani che si sono trovati nella stessa situazione.
L’ultimo in ordine di tempo è quello che riguarda il primo cittadino di Catania, Salvo Pogliese, tornato in carica dopo una condanna a quattro anni e sei mesi sempre per peculato. Il tribunale civile di Catania, accogliendo la richiesta della difesa sulla fondatezza della questione di legittimità costituzionale relativa all’applicazione della Severino, ha disposto l’annullamento della sospensione da sindaco e trasmesso gli atti alla Corte costituzionale. La decisione è stata esecutiva e il sindaco, che era stato sospeso, proprio come Di Pangrazio, dall’incarico per 18 mesi dopo la condanna inflitta dal tribunale di Palermo per l’uso di rimborsi spese, è stato reintegrato nell’incarico. In sostanza, il tribunale di Catania ha dichiarato “rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale” sollevata dalla difesa del sindaco siciliano “nella parte in cui stabilisce la sospensione cautelare nella misura fissa di diciotto mesi”. Proprio su questo punto faranno leva i legali del sindaco marsicano. Ci sono poi altri casi illustri di sindaci riabilitati dopo pochissimo tempo, come quelli del primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris e quello del governatore della Campania, Vincenzo De Luca.
Ma quella del tribunale ordinario non è l’unica chance del sindaco di Avezzano. Infatti oltre al ricorso per le vie civili è previsto anche il ricorso in corte d’Appello contro la decisione di condanna penale e quindi contro la sentenza di primo grado con cui i giudici aquilani hanno condannato il sindaco di Avezzano per tre viaggi fatti con l’auto di rappresentanza. Infatti la difesa sostiene che per quei viaggi oggetto della condanna “è stata fornita la prova della finalità istituzionale poiché ogni viaggio aveva una chiara genesi istituzionale dimostrata attraverso la produzione di documenti e attraverso delle testimonianze”.
Di Pangrazio è stato invece assolto dal reato più pesante, quello di peculato. Il primo cittadino e i suoi legali sono certi che in appello la sentenza di condanna sarà ribaltata. In questo caso, però, i tempi si allungherebbero di uno o due mesi, quando però dovrebbe sopraggiungere anche la prescrizione del reato a carico del sindaco. Quello di falso va in prescrizione a novembre. In quel caso tornerebbe lo stesso in carica indipendentemente dall’accoglimento del ricorso civile. Di fatto i 18 mesi di sospensione, in un modo o nell’altro, si ridurranno a tre o al massimo quattro mesi.