Avezzano. Nei giorni passati sulla stampa è stato tutto un susseguirsi di attacchi alla Soprintendenza di riferimento, che a detta di qualcuno sarebbe colpevole di non rendere fruibili i Cunicoli di Claudio ai turisti. Ma cerchiamo di ricostruire le reali dinamiche che hanno portato alla chiusura del sito archeologico e di capire lo stato dell’arte sui lavori di adeguamento e messa in sicurezza.
Sui cunicoli di Claudio sono tre gli enti che hanno voce in capitolo: la Soprintentenza, il Comune di Avezzano e il Consorzio di Bonifica Ovest. Ieri, con un duro comunicato stampa, Confagricoltura ha alzato la voce sulla mancata valorizzazione dei Cunicoli di Claudio (articolo disponibile qui), puntando il dito un po’ contro la Soprintendenza, ma indirettamente anche contro la Regione Abruzzo e in particolar modo contro Emanuele Imprudente, che a detta di Stefano Fabrizi di fatto non da piena applicazione all’articolo 17 della Legge Regionale 45/20199, che prevede che il Consorzio di Bonifica possa redigere il regolamento per la valorizzazione storica, archeologica, paesaggistico e ambientale delle infrastrutture di bonifica.
La Soprintendenza, nello specifico la dottoressa Emanuela Ceccaroni, ci tiene a specificare che la legge regionale approvata dalla giunta Marsilio non ha fondamenta in ambito demaniale, poiché la Regione Abruzzo non può legiferare su qualcosa che non ricade nella disponibilità regionale, ma bensì si trova su suolo statale. Di questo la Soprintendenza avrebbe avvisato la giunta regionale, che però sembrerebbe non abbia mai risposto in merito.
Di certo, però, c’è che i Cunicoli di Claudio, a sette anni dallo stanziamento dei fondi da parte della Camera di Commercio dell’Aquila, non sono ancora aperti al pubblico. Perché? Diverse le ipotesi e le versioni dei fatti. La Soprintendenza dichiara che i lavori non sono ancora terminati, ma che anche volendo i Cunicoli, per la loro conformazione, al momento non sarebbero comunque fruibili dal pubblico per le normative anticovid. Qualcuno però ha notato che il cartello dei lavori fuori la recinzione non c’è più, come si vede anche dalle foto, e infatti l’architetto Aldo Pezzi, direttore dei lavori, ha dichiarato che i lavori di fatto sono finiti e potrebbero essere riconsegnati anche domattina, ma che si sta aspettando a comunicare la chiusura lavori perché in corso c’è una piccola variante, di poco conto rispetto al grande lavoro che è stato fatto, che contano di terminare entro la fine dell’autunno. Ad ogni modo, tra normative anticovid, ritardi nei lavori e rimpalli di responsabilità tra gli enti, i Cunicoli di Claudio restano ancora chiusi al pubblico. Sono aperti e fruibili invece il parco dell’Incile (il Madonnone) e l’uscita dell’emissario a Capistrello, visitabili sempre nel rispetto delle normative anticovid vigenti.