Avezzano. Sessantaseiesimo appuntamento con Psicotime, la rubrica in collaborazione con la psicologa Giulia D’Ascanio. Per Sindrome dell’Avatar ci riferisce ad una tipo di comportamento legato al concetto di Falso Sé, ad indicare quindi una sindrome comportamentale che consiste nella distorsione patologica dell’identità. Più nel dettaglio, la persona attua modalità di comportamento e stili di relazione, più o meno consapevolmente nel corso della propria vita, con il preciso scopo di adattarsi e farsi accettare dagli altri.
Come si manifesta la Sindrome dell’Avatar?
Una persona che manifesta la Sindrome dell’Avatar, indossa una maschera e mette in atto una serie di comportamenti quali:
- fingersi diversi da ciò che si è, tendenzialmente migliori di come si crede o si vorrebbe essere;
- mentire sulla propria vera natura;
- rinunciare alla gratificazione dei propri gusti e desideri per timore di scontentare gli altri;
- aderire in modo eccessivo alle aspettative degli altri;
- comportarsi in modo diametralmente opposto alle proprio volontà;
- alterare il proprio modo di fare per evitare critiche che risulterebbero intollerabili.
Da dove nasce la Sindrome dell’Avatar?
La sindrome di Avatar nasce da una scarsa considerazione di sé e da una bassa autostima. La persona che sviluppa la Sindrome dell’Avatar non ha una sufficiente considerazione di se stessa, non si vuole abbastanza bene e considera gli altri più importanti di lui. Per questo motivo reagisce inconsciamente compiacendo gli altri e in questo modo ritiene di essere accettato, valere qualcosa e potersi adattare alle relazioni con le persone che lo circondano. Questo modo di relazionarsi agli altri, viene agito molto spesso in modo inconscio ed ha lo scopo di superare le critiche che risulterebbero inaccettabili a causa della scarsa autostima.
Perché è molto dannoso vivere con la Sindrome dell’Avatar?
Chi vive seguendo le dinamiche comportamentali della Sindrome dell’Avatar, crea un immagine di sé grandiosa, che lo rende apprezzabile agli occhi degli altri, ma allo stesso tempo lo porta ad una rinuncia sostanziale di se stesso, cioè dei propri desideri, gusti e perfino delle proprie volontà. Se da un lato vivere con un avatar cercando di mostrarsi diversi da ciò che si è ha dei vantaggi dal punto di vista dell’adattamento nel rapporto con gli altri, dall’altro lato, rinunciare costantemente a se stessi ha dei costi emotivi molto alti. Infatti la persona che vive con la sindrome di Avatar, finisce nel corso del tempo per sacrificare la propria natura, mortificare il proprio corpo e rinunciare alla propria anima. Per questo motivo mentire per molto tempo agli altri e a se stessi è fonte di sofferenza.
Quali sono le conseguenze della Sindrome dell’Avatar sulla salute psicologica?
Le persone con Sindrome dell’Avatar cedono nel lungo termine al disagio emotivo e alle difficoltà relazionali di ogni genere. Quando la vita da avatar diventa disfunzionale per una sana vita emotiva e relazionale, compaiono sintomi psicologici come ansia, depressione, attacchi di panico, ossessioni ed altro ancora, che segnalano appunto lo stato di malessere della persona che finge a se stessa. In pratica, se da un lato l’Avatar permette l’adattamento alla realtà esterna dall’altro lato e a lungo termine, vivere con una maschera rinunciando ai propri desideri, mortifica la vera natura della persona, causando disagio emotivo e malessere nelle relazioni affettive.
Spesso i partner si accorgono delle menzogne e delle incoerenze che la persona con sindrome di avatar agisce nella relazione affettiva, rifiutando o mettendo in discussione la relazione stessa poiché divenuta insostenibile. In ogni caso, questo tipo di comportamento può danneggiare non solo relazioni amorose, ma anche tutte le altre relazioni affettive che si instaurano.
La rinuncia alla propria natura corrisponde alla mortificazione della propria anima e alla nascita di malessere generale.
Abbiate sempre il coraggio di amare voi stessi!
Giulia D’Ascanio