“Faccio questo post per sensibilizzare le persone sotto più punti di vista. Lo scrivo come conducente di linea di bus, come motociclista, come automobilista, come figlio, padre, fratello, parente e come Sindaco della città di Pescina dove spesso la nostra piazza, i distributori, i bar sono frequentati da centauri per una sosta. Motociclisti che poi ripartono per percorrere le strade che portano al Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Ieri trovandomi a lavoro mi sono imbattuto in una scena da film ma purtroppo non era un film. Era tutta realtà, vissuta in un giorno per me in particolare, già duro da affrontare. Il mio appello è rivolto a tutti i motociclisti compreso me, anzi per me per primo”.
“Al momento che ci accomodiamo in sella e accendiamo il motore dando vita a diversi cavalli nascosti pronti a farci provare momenti di brivido, in quella occasione ricordiamoci di accendere anche il pensiero e la responsabilità che seduti su due ruote non deve esserci neanche la minima distrazione, non bisogna perdere un minimo di attenzione. Cerchiamo di pensare che non si è in pista, di riflettere che il panorama, il caffè, il pranzo o il rientro a casa non scappa se si arriva 5 minuti più tardi”, continua Zauri, “la scena che vedete in foto è reale non è finta. Seppur il mio morale era a zero e trovandomi sul posto appena poco dopo l’ennesimo sinistro accaduto sulle nostre strade, ho provato rabbia e delusione. Scena surreale, silenzio assordante, carabinieri e soccorritori increduli e provati come tutti coloro che successivamente si sono raccolti per via della strada chiusa. Ieri ho vestito i panni di tutti gli attori presenti sul posto. I carabinieri seppur giovanissimi hanno fatto un ottimo lavoro successivamente coadiuvati dal loro comandante, i soccorritori increduli della scena seppur preparati a questi eventi. Bhe due giovani vite spezzate, volate, troncate con un attimo. Tre famiglie che in un attimo si vedono proiettate ad un cambiamento della loro vita che nessuno dovrebbe provare. Sì, tre famiglie, una del giovane conducente del motociclo, una della
sua ragazza e una delle persone che si trovavano nell’auto, che, seppur illese, si sono trovate di fronte a una scena terribile. In macchina c’era anche un bimbo, che in quella che doveva essere solo una giornata serena, si è trovato in una scena surreale, con la mamma e il padre che facevano da scudo per distrarlo da ciò che poteva vedere e che poteva creare ricordi dolorosi e indelebili. Poi l’arrivo dei familiari della giovane coppia…”.
“Lascio a voi immaginare lo strazio, i militari, i soccorritori a fare da scudo per permettere la conclusione di tutti i rilievi e nel frattempo a contenere l’incredulità di ciò che si riusciva a vedere”, continua il primo cittadino di Pescina,
“dalle prime ricostruzioni sembra una curva presa male dal conducente della moto ma le indagini faranno chiarezza su tutto. A prescindere da chi può aver ragione o torto, la cosa che tengo a sensibilizzare ancora è l’attenzione sul percorso che si fa e la velocità di marcia. Questo lo dico per tutti ma soprattutto per noi motociclisti. Quando si esce per fare un giro, facciamo in modo che sia una passeggiata e non una gara. Dobbiamo essere coscienti che dietro ogni curva o ad ogni incrocio ci può stare l’imprevisto e su due ruote può diventare l’irreparabile”.
“Confido in tutti i motociclisti”, conclude Zauri, “affinché siano più attenti e meno veloci, lo dico anche a me stesso. In modo che possiamo continua a goderci i grandi bei paesaggi che il nostro territorio offre. La stessa attenzione che comunque rivolgo per tutti. Tutto ciò è per fare in modo che nessuno possa vivere lo scenario vissuto ieri e tutto lo strazio del momento”.