Celano. Quattro ricorsi respinti e uno accolto. È quanto deciso dal tribunale del Riesame dell’Aquila che si è pronunciato sul ricorso presentato dai dipendenti comunali coinvolti nella vicenda giudiziaria “Acqua fresca” che ha travolto il Comune di Celano.
Destinatari delle nuove misure, che si aggiungono a quelle precedenti che hanno coinvolto anche il sindaco Settimio Santilli attualmente sottoposto al divieto di dimora a Celano, sono Nazzareno Caferra, 53 anni, Sante Rossi (59), rispettivamente responsabile e addetto dell’area manutenzione, Fabrizia Aveani (47), impiegata nell’ufficio ricostruzione ed Erica Cerasani (42), occupata nel settore amministrativo, sottoposti alla sospensione dal pubblico impiego per sei mesi.
Solo per Caferra, accusato di falso ideologico e turbativa, assistito dall’avvocato Stefano Guanciale, il Riesame ha accolto l’istanza presentata e ordinato l’inefficacia del provvedimento del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avezzano, Maria Proia.
Per tutti gli altri i provvedimenti di sospensione rimangono. Per Daniela Santilli, 32enne, dipendente dell’area tecnica, il provvedimento prevedeva una sospensione dal lavoro per due mesi, ma la sua richiesta di ricorso era stata respinta il 27 maggio scorso.
Per quanto riguarda il sindaco Settimio Santilli si attende l’udienza in Cassazione, prevista per luglio. Nel ricorso è stata chiesta la revoca del divieto che permetterebbe al primo cittadino di tornare a Celano e di riprendere l’attività amministrativa nelle vesti di sindaco.
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