Carsoli. “Basta morti sulla Tiburtina Valeria, dobbiamo garantire la sicurezza ai nostri territori”. Con una lettera inviata al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, al Questore dell’Aquila, Gennaro Capoluongo, al capo compartimento dell’Anas per l’Abruzzo e il Molise, Antonio Marasco, Lorenzo Berardinetti, sindaco di Sante Marie e presidente dell’Uncem Abruzzo, ha chiesto di intervenire per garantire sicurezza sulla Tiburtina Valeria alla luce dei numerosi incidenti stradali che avvengono in particolar modo nel periodo primaverile ed estivo.
“Domenica c’è stato l’ennesimo incidente mortale sulla Tiburtina Valeria“, ha precisato Berardinetti, “un motociclista di 48 anni è morto e altre due persone sono rimaste ferite. Questa strada, soprattutto da marzo a settembre, nel tratto che attraversa Carsoli, Sante Marie e arriva fino a Tagliacozzo è frequentata da moltissimi motociclisti provenienti per lo più da Roma e dalle zona limitrofe. Ogni anno dobbiamo contare morti e feriti, ma soprattutto preoccuparci di chi fa una passeggiata o percorre in bici l’area a ridosso della riserva naturale grotte di Luppa. Prima di entrare nel vivo della stagione bisogna intervenire”.
Il presidente Uncem Abruzzo ha inviato una nota alle autorità competenti in materia di sicurezza e ai rappresentanti istituzionali chiedendo di installare lungo la strada degli autovelox fissi che possano far rispettare i limiti di velocità. “Il tratto più a rischio è quello dall’uscita di Carsoli fino all’ingresso di Sante Marie”, ha continuato il primo cittadino, “i Comuni non hanno né la possibilità né la competenza per monitorare la strada. Per questo chiedo che vengano installati degli autovelox fissi che possano rappresentare un deterrente per chi percorre la Tiburtina Valeria ad alta velocità. Come sindaco sono disponibile ad aprire fin da subito un dialogo con le autorità competenti al fine trovare una soluzione insieme. Solo in questo modo potremmo rendere sicura un’arteria che attraversa boschi e paesaggi incontaminati, ma che purtroppo in molti ricordano solo per le troppe morti”.