Luco dei Marsi. 25 Aprile 1945: riflettere sull’importanza di una data storica per l’Italia e per tutti coloro che ne ricordano il valore. Ancora una volta, la scrittrice marsicana Maria Assunta Oddi, modella nero su bianco i suoi pensieri, in nome di un giorno dall’incancellabile significato:
“Il 25 Aprile, Festa della Liberazione, invita i giovani all’impegno politico. Il messaggio del Presidente delle Repubblica, celebrando il coraggio del popolo italiano artefice della Liberazione dall’oppressione del nazifascismo, invita tutti noi, provati dalla pandemia, a superare gli ostacoli odierni appellandoci ai grandi valori morali e civili della nostra comunità nazionale. Per costruire un Paese migliore fondato sulla libertà e la solidarietà occorre promuovere la “Democrazia” come partecipazione di ogni cittadino alla vita pubblica. L’ identità nazionale, formata nella corresponsabilità di tutte le componenti sociali e dei giovani in particolar modo, deve trovare le sue radici storiche nella condivisione della giustizia presente nella cittadinanza attiva. In tal senso la scuola riveste un ruolo fondamentale per la formazione di una società multiculturale. Analizzare le radici storiche del razzismo, del dispotismo, dell’imperialismo e dello sfruttamento coloniale prepara a combattere in modo consapevole forme di intolleranza e discriminazioni ancora presenti nella storia contemporanea. Ripercorrere in rassegna le molteplici problematiche che caratterizzarono il XX secolo, come le guerre mondiali, le dittature e il nazionalismo, ci inducono a ripensare quel tempo che generò eroi. Tuttavia la conoscenza teorica deve essere finalizzata ad una partecipazione diretta e concreta alla vita politica affinché le idee possano diventare realtà esistenziale. Occorre che i giovani facciano del passato una chiave di interpretazione del
presente”.
“La narrazione di coloro che vissero gli anni tragici dei conflitti del novecento è ancora capace di evocare forti sentimenti ed emozioni che motivano ad una azione fondata sul rispetto della libertà. Guardare ciò che è stato per riflettere ora sull’avanzare del terrorismo, sull’esistenza di guerre infinite e dimenticate, in tante parti del mondo, sul ricorso alla violenza verbale e fisica che riaccende l’odio razziale e la tirannia, ci invita a vigilare. Soprattutto nell’era della globalizzazione comprendere, meditare e dibattere permette di leggere gli eventi del mondo, nella convinzione della necessità di salvaguardare quei principi formulati e tenacemente sostenuti dai Padri Costituenti. A tal proposito edificante, per il messaggio esortativo rivolto ai giovani, mi appare il discorso di Calamandrei: La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé…Bisogna metterci dentro L’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità; per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica dei giovani”. Come dice Luigi Garlando la politica è uno sport di squadra praticato nella speranza di creare la pace tra le Nazioni con un’amministrazione quotidiana capace di interessare alla politica masse giovanili. La liberazione dal dispotismo e dallo straniero, per una Patria libera e indipendente, tramite le organizzazioni partigiane, fu infatti un’insurrezione popolare spontanea diretta soprattutto dalle nuove generazioni. Anche Sandro Pertini si rivolse spesso ai giovani della neonata Repubblica affinché conservassero una democrazia fondata sui valori della Resistenza senza cedere alle lusinghe dei nuovi mascherati sistemi di intolleranze: D’altra parte…se volete che la vostra vita non scorra grigia e monotona, ma che valga sempre la pena di essere vissuta, fate che essa sia animata da una grande idea. Non dimentichiamo che la libertà ereditata dai nostri avi va difesa e tutelata ogni giorno, affinché possa generare sempre nuovi frutti”.