Prosegue in collaborazione con l’app MyZona il viaggio alla scoperta di luoghi d’Abruzzo poco “battuti” e che vale davvero la pena visitare. L’impegno di una comunità per il proprio paese è ben tangibile. Quando si arriva a Tufo frazione di Carsoli ci si rende subito conto di ciò. Il piccolo paesino che oggi conta poche centinaia di persone è caratterizzato da un sali e scendi di sampietrini che impedisce in alcuni tratti del paese di proseguire in auto. Ma forse il bello è proprio questo.
Tufo infatti, come la vicina Pietrasecca, è arroccato su un tratto di montagna, roccia carsica con sotto lo spettacolo incontaminato delle grotte dell’Ovito. Per arrivarci basta prendere l’A24 e uscire al casello di Tagliacozzo, se si viene da Roma, o Carsoli se invece si giunge dall’Aquila. Da qualche anno a Tufo grazie al progetto “Intonaci!” nato dalla collaborazione tra gli Artisti della Valle del Cavaliere, Comune di Carsoli e Proloco di Tufo ha preso forma un museo a cielo aperto.
Per visitarlo non serve biglietto. Basta recarsi a Tufo, posare la macchina, e inoltrarsi nelle tante vie che si sviluppano intorno alla piazza e alla chiesa. In base al periodo dell’anno che si sceglie di visitare il paese si può trovare più o meno gente. Come in tanti paesini della Marsica la maggior parte delle persone che sono andate fuori per lavoro tornano nella propria terra d’origine l’estate. Per questo durante l’inverno è quasi semivuoto e passeggiare per le sue stradine è surreale.
Abbiamo scelto di andarci in una giornata qualsiasi. Il sole della primavera iniziava a scaldare quel piccolo paese arroccato sulla montagna. Ci siamo resi conto subito che una delle attrattive principali erano i murales, proprio come era stato detto da quanti ce lo avevano suggerito. Infatti arrivando al paese, dopo un lungo tornante che passa per Pietrasecca, si viene subito colpiti da un grande murales che, grazie a un gioco di prospettiva, vede un anziano nonnino affacciarsi alla finestra mentre il nipote vola appeso a un filo.
La foto scatta spontanea, ma andando avanti rimettere a posto la macchinetta e limitarsi a guardare è molto difficile. Tutte le stradine infatti sono invase da piccoli quadri realizzati sulle mura di case, panchine, vecchi casolari e recensioni. C’è il murales della scuola di un tempo, quello vicino a un abitazione con due donne in abiti tipici, e poi andando avanti ci sono i quadri con fiori e quelli che riportano alla mente il lavoro dei boscaioli che molti residenti di Tufo ancora oggi fanno. E ancora tante altre figure colorate che quasi animano il paese silenzioso.
Nel tratto che dalla piazza conduce alla chiesa ci sono delle panchine policrome che aprono la strada a un vero e proprio corridoio artistico dove gli artisti si sono esibiti direttamente su un muro di cinta creando dei colorati quadri. C’è poi un’aiuola su un muretto dove si è soliti mettersi seduti soprattutto durante l’estate e delle finestre finte con fiori vivi tutto l’anno. Girando e rigirando è un piacere guardarsi intorno. Le opere d’arte, realizzate per lo più in estate, rendono l’atmosfera allegra anche se il cielo sembra essersi annuvolato.
Il percorso è delimitato soltanto da piccole insegne in legno, ma è difficile perdersi. Si sale e si scende da una parte e dall’altra e poi ci si ritrova davanti a un altro quadro e poi ancora un altro e un altro ancora. Tufo è uno dei tanti siti in Abruzzo, come nel resto d’Italia, dove a fare la differenza sono stati cittadini e grazie infatti al loro impegno, e a quello di un gruppo di artisti locali, se si è riusciti a realizzare tutto questo.
Prima di andare via c’è un insolito murales che rapisce l’attenzione di chiunque. E’ quello realizzato dai bambini. Un grande foglio dipinto su un muro dove ognuno ha deciso di apporre la propria firma. Sono disegni piccoli e semplici. Non ci sono i colori accesi che contraddistinguono tradizionalmente i murales. Ci sono solo il rosa, il giallo, il verde, l’arancione e qualche tocco di azzurro. Anche se questo piccolo paese negli anni ha perso tanti abitanti grazie a questa iniziativa ha ripreso vita e tanto e tanto ancora c’è da fare.
Tufo è un vero punto di riferimento per gli appassionati del genere che non aspettano altro di vedere nuove opere in giro per il paese dei murales.
Guarda il video
Sono proprio questi i luoghi che la nuova app MyZona (download qui per Ios – download qui per Android) intende valorizzare, facendoli raccontare e commentare a chi davvero li vive ed ha con essi un rapporto privilegiato.
La galleria a cielo aperto a Tufo di Carsoli