Celano. Cosa mangiavano gli antichi? E soprattutto dove lo mangiavano? Se lo sono chiesto la direttrice del Musè – Nuovo museo Paludi di Celano, Geltrude Di Matteo, direttrice dello spazio espositivo, e Maria Rita Copersino, e su questo interrogativo hanno costruito una mostra “Indovina chi viene a cena… l’Archeologia a Tavola”. Attraverso un singolare allestimento il Musè vuole raccontare con questa esposizione un particolare aspetto, quello del cibo,del modo di vivere degli antenati.
Durante l’inaugurazione, alla quale ha partecipato anche il presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo, sono stati riproposti dei piatti realizzati con le ricette di Apicio, un ricco proprietario romano, famoso per la passione per la cucina, tanto da aver lasciato un corpus di ricette noto come De Re Coquinaria. Polenta con uva sultanina, crostini con alici e spiedini di agnello, sono stati degustati dai visitatori della mostra che rimarrà aperta fino al 30 aprile. L’esposizione propone un percorso attraverso gli instrumenta (parola latina che significa ”attrezzi”, in questo caso utensili da cucina) rinvenuti nelle sepolture di Fossa e Bazzano; opere d’arte che sono una testimonianza delle tradizioni culinarie dei nostri antenati nella vita domestica ma anche documentazione del cerimoniale funebre. Infatti, i vasi sepolti nelle tombe erano solitamente gli stessi usati in vita dal defunto ma, a volte, erano quelli utilizzati per le libagioni che precedevano la deposizione nella tomba durante il rito funebre. Importanti notizie sulle abitudini alimentari degli antichi sono attestate dalla varieta’ ceramica delle forme e dalla consistenza degli impasti da cui e’ possibile desumere quale vaso fosse usato per la cottura e quale per il trasporto; mentre le analisi effettuate sui resti di cibo presenti all’interno dei vasi aiutano a comprendere quali prodotti erano piu’ diffusi, quali venivano cotti o semplicemente conservati. In poche parole e’ possibile risalire al contenuto dallo studio del contenitore. Il percorso espositivo esplora circa mille anni di storia (IX sec a.C. – I sec d.C.) durante i quali corredi ceramici hanno cambiato aspetto e forma, qualita’ e utilizzo, ma sono sempre costantemente documentati in ogni sepoltura dalla piu’ antica alla piu’ recente, come dalla piu’ ricca a quella piu’ umile.