Avezzano. Si chiude con l’archiviazione una vicenda giudiziaria iniziata nel 2017 che ha visto come protagonista un bidello marsicano, di 64 anni. Era stato accusato di aver abusato sessualmente di uno studente disabile (con un ritardo mentale di grado medio).
L’archiviazione è stata disposta dal gip del tribunale di Avezzano, Daria Lombardi, che giudica “contradditorie, altalenanti e non intrinsecamente coerenti”, le dichiarazioni della presunta vittima.
I fatti risalgono a maggio del 2017, quando la preside della scuola aveva denunciato ai carabinieri quanto riferitole da un’insegnante di sostegno. In un giorno di scuola, la docente, insospettitasi della prolungata assenza del ragazzo dall’aula, era andata a cercarlo e lo aveva trovato “sudato e agitato”.
Era stato proprio il giovane a raccontare di aver subito una violenza da parte del bidello. E secondo la sua versione, non si trattava della prima volta. Lo studente spiegò che era già successo altre volte in passato, l’ultima, il sabato precedente.
Il ragazzo aveva raccontato la storia anche a due compagne di classe e aveva poi confermato la versione anche nell’incidente probatorio del 9 novembre 2017, fatto alla presenza di una psicologa.
Dalla denuncia della preside partirono le indagini dei carabinieri della locale stazione che hanno interessato soprattutto il luogo dove si sarebbe consumato il reato, con analisi di tracce biologiche sui fazzoletti lasciati nei cestini e su una tenda.
Il primo giugno 2020 il pm Lara Seccacini aveva chiesto già l’archiviazione ma la madre del giovane aveva fatto opposizione.
Ora l’archiviazione è stata disposta dal gip. Secondo il magistrato “a fronte del quadro confuso e frammentario” delle dichiarazioni rilasciate dal giovane studente, mancano “elementi di riscontro oggettivi”.
Il collaboratore scolastico, che è stato allontanato dal lavoro per quattro anni, è stato sostenuto in giudizio dagli avvocati Domenicantonio Angeloni e Pierluigi D’Amore.