Avezzano. L’alta capacità ferroviaria Pescara- Avezzano-Roma, la Zes, l’interporto e il polo universitario sono le sfide future della grande Marsica: queste le parole dell’avvocato Aurelio Cambise.
“Finalmente c’è un rappresentante della Marsica”, sottolinea, “come il sindaco di Avezzano Gianni Di Pangrazio, che sta affrontando l’annoso problema ferroviario nella nostra zona. Anche il Governo centrale ha capito che la tratta ferroviaria Roma – Avezzano – Pescara è obsoleta e non rispondente alle esigenze attuali. Infatti sappiamo che è stata messa in procedura, per fortuna, una grande Cura del Ferro per la medesima tratta, grazie anche al lavoro durato anni e anni del Senatore Luciano D’Alfonso. Bisogna sapere che i lavori da Lunghezza a Guidonia, quasi alle porte di Tivoli, sono in corso d’opera per la realizzazione del doppio binario, che già funziona da Lunghezza a Roma”.
“Occorre subito”, precisa Cambise, “pensare al doppio binario Pescara Porta Nuova – San Giovanni Teatino – Chieti – Interporto d’Abruzzo e subito dopo ai lavori rimanenti, sempre sulla tratta Roma – Avezzano – Pescara. Occorre adeguare assolutamente anche la tratta Avezzano – Sulmona, oggettivamente la più problematica, che fa parte della ferrovia in questione. Non adeguare il percorso ferroviario Avezzano – Sulmona vuol dire rimanere a metà dell’opera, non risolvendo i problemi di oltre 130.000 abitanti della Marsica. C’è poco da dire: il nostro territorio è accidentato e montuoso e qualche lunga galleria Celano – Bugnara deve essere realizzata. Così già prevedono i progetti di prefattibilità presentati a RFI. Tutti questi lavori dovrebbero essere la conseguenza dell’ intermodalità trasversale Barcellona – Civitavecchia – Pescara – Ortona – Vasto – Ploce, riguardo al trasporto delle merci e delle persone, con tutte le conseguenze che questi traffici comporterebbero per l’economia regionale, nazionale e internazionale”.
“L’adeguamento di tale tratta deve essere prioritariamente realizzato”, afferma, “prima di pensare ad altri lavori e ad altri percorsi, tra l’altro da realizzare ex novo, c’è una ferrovia da troppo tempo trascurata e che ora richiede assolutamente un ammodernamento, che sia degno di una società civile per le esigenze attuali. Dunque occorre abbracciare la cultura delle priorità per il nostro territorio e non 163 interventi, che vorrebbero dire nessuna priorità, come rileva giustamente il ssenatore Luciano D’Alfonso. E’ fondamentale far partire anche la Zes: è stata istituita, ma deve essere nominato il commissario. Inoltre, anche la sede distaccata di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Teramo andrebbe rilanciata. La sede distaccata di Giurisprudenza si affianca positivamente al Tribunale ancora perfettamente funzionante. Sarebbe una buona idea anche l’istituzione del Corso di laurea in Bioscienze e Tecnologie Agro-Alimentari e Ambientali dell’Università degli Studi di Teramo, considerata la vocazione agricola del nostro territorio. Il sogno dell’attuale sindaco di Avezzano è sempre stato quello di realizzare un Campus universitario all’interno del Parco Torlonia”.
“E’ necessario riprendere questo progetto e utilizzare i fondi del Masterplan”, conclude Cambise, “insomma Cura del Ferro Pescara – Avezzano – Roma, ZES, Polo Universitario, rilancio del Crua, Interporto di Avezzano, realizzazione del Corridoio intermodale trasversale Barcellona – Civitavecchia – Pescara – Ortona – Vasto – Ploce, salvaguardia del Tribunale, nuovo ospedale di Avezzano e, perché no? Riapertura degli ospedali di Tagliacozzo e di Pescina per alcune patologie Comuni sono le sfide future della Grande Marsica”.