Avezzano. “La discussione sulla chiusura del reparto di neurochirurgia di Avezzano investe in realtà un problema più generale che avevamo denunciato il 30 luglio 2010”, hanno precisato il vice presidente del consiglio regionale, Giovanni D’Amico e il consigliere Giuseppe Di Pangrazio, “quel Piano, con la chiusura dei presidi ospedalieri minori, Pescina e Tagliacozzo, di fatto trasformava la rete ospedaliera provinciale, prefigurando un concentramento di tutte le unità complesse e di alto valore specialistico nell’Ospedale dell’Aquila. Trasformava e trasformando di gli Ospedali di Sulmona ed Avezzano in ospedali territoriali, dotati esclusivamente di unità semplici non qualificanti ai fini delle cure di maggior livello. Il sistema di rete ospedaliera”, hanno continuato i due esponenti regionali, “diffusa nel territorio anche per le specializzazioni, configurata dal Piano sanitario del 2008, è stata di fatto trasformata nel 2010 in un modello che concentra sull’Aquila e Chieti anche le unità complesse dell’Università. Il grande assorbimento di risorse che ne consegue non permette di tenere in vita un qualificato sistema ospedaliero nei territori, con poli specialistici diffusi. Il Sindaco di Avezzano Floris, anche nella qualità di Presidente del Comitato ristretto, non ha voluto raccogliere allora le nostre ferme sollecitazioni ed oggi ancora continua ad attribuire al solo Primario una scelta che è scritta nei documenti approvati del Presidente/Commissario Chiodi e dalla maggioranza di centro destra in Consiglio regionale. Bisogna aggiungere che nelle riunioni del Consiglio regionale, in cui abbiamo sviluppato la nostra ferma protesta, i consiglieri regionali marsicani di riferimento della maggioranza hanno svolto un ruolo di semplici comprimari subalterni, rispetto alle scelte del Presidente/Commissario”, hanno concluso D’Amico e Di Pangrazio, “per quello che ci riguarda continueremo la nostra battaglia, ma speriamo che ci si accorga del disastro nei servizi sanitari territoriali, prodotto dagli atti programmatori dell’attuale governo regionale e si assumano le conseguenti decisioni”.