Roma. “Una condanna, di qualsivoglia natura, non può portare all’annullamento dei diritti inalienabili della persona e deve pertanto preservare sempre e comunque il diritto alla salute dell’individuo. La decisione dell’Ufficio di Presidenza, pur nell’applicazione legittimità delle norme in materia, sembra con tutta evidenza comminare al Senatore Ottaviano Del Turco, considerate le sue problematiche condizioni di salute, una sorta di “pena” inumana e degradante, che mina la sua esistenza e la sua dignità, fattori che, come recita la stessa Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, costituiscono il fondamento stesso della libertà e della giustizia”.
Lo scrive la senatrice di Forza Italia Stefania Craxi in una lettera al presidente del Senato Casellati in merito alla vicenda di Ottaviano Del Turco. “È pertanto una scelta – prosegue – che mette a repentaglio l’integrità fisica di una persona in particolare condizione di vulnerabilità il cui stato minaccia la sua vita, poiché Del Turco, 76 anni compiuti lo scorso 7 novembre, consuma la sua esistenza lottando con i postumi di una patologia oncologica e con l’avanzare inesorabile di due malattie come il Parkinson e Alzheimer”.