Avezzano. Potrebbe essere un falso “allarme sociale” quello che da ieri sera ha fatto indignare centinaia di persone che hanno lasciato decine e decine di post sui social, per commentare i danneggiamenti ai dinosauri del Dino Park, ad Avezzano.
Vandali prendono d’assalto il Dino Park di Avezzano, danneggiati i dinosauri e gli altri giochi
L’allarme era stato lanciato sulla bacheca Facebook di Luigi Abruzzo, rsu di LFoundry, candidato alle elezioni comunali di settembre, che, pubblicando le foto dei dinosauri danneggiati, aveva chiesto pubblicamente di aiutarlo a trovare i colpevoli.
“Il dinopark, è un parco per bambini e questi atti vandalici meritano tolleranza zero”, aveva scritto ieri Abruzzo, “ci stiamo adoperando per rintracciare questi delinquenti. Sono gradite testimonianze ovviamente in privato”.
A quanto pare, però, non si tratta di vandali “umani” ma di uccelli. È quanto ipotizza Gianluca Savina, titolare insieme al padre della società che ha donato alla città i dinosauri, costruiti in dimensioni fedeli alla realtà.
“Non appena appreso l’accaduto dai social”, commenta Savina, “abbiamo allertato la società cinese che ci ha fornito i giochi. Sono stati i loro tecnici a farci capire di cosa potrebbe trattarsi. I dinosauri hanno uno spesso rivestimento ma dentro sono di gomma piuma. Se un uccello, una grossa cornacchia ad esempio, fa un buco e poi continua a beccare si potrebbe arrivare ad avere il deterioramento che è stato trovato”.
Intanto oggi pomeriggio al parco, Gianluca Savina farà un sopralluogo con l’assessore Pierluigi Di Stefano.
Il parco giochi è dotato di un allarme di sicurezza che in questi giorni non è scattato, a dimostrazione che i responsabili potrebbero non essere delle persone, e ha anche delle telecamere di videosorveglianza che fanno capo all’ufficio comunale dell’area Ambiente, arredo urbano e altro e non alla polizia locale. Ma al momento non funzionano.
Il parco giochi intanto continua ad essere chiuso, così come predisposto dal Dcpm emanato dal governo, a contenimento della diffusione del contagio del Coronavirus. Si ipotizza che sia stata proprio l’assenza di persone ad aver fatto agire gli uccelli indisturbatamente.