Avezzano. Il nuovo presidente del Consiglio comunale, Fabrizio Ridolfi, non lesina critiche all’amministrazione regionale e alla Asl1 per non aver saputo prevenire e fronteggiare questa emergenza con maggior rigore e disciplina. Al tempo stesso parla anche di speranza, quella di vivere un periodo natalizio più sereno e magari con qualche buona indicazione proveniente dalla curva dei contagi.
Come si interpreta il ruolo che è chiamato a portare avanti in questo momento di forte criticità?
Tra i nuovi volti del Comune ci sono anche io, perché nella precedente amministrazione ho ricoperto il ruolo di assessore. Le peculiarità del ruolo che ora sono chiamato a svolgere sono quelle di rappresentare una sorta di anello di congiunzione tra tutti i consiglieri, ma anche di essere il punto di ascolto delle esigenze di ciascuno di loro. Il ruolo è particolare perché sei un funambolo tra le varie anime e le varie sensibilità di tutti i consiglieri, anche quelli di minoranza. E’ quindi un ruolo di garanzia e di ascolto. E’ evidente che non tutte le proposte possano trovare accoglimento o immediata risposta. La priorità è affrontare l’emergenza sanitaria. Essendo rappresentanti dei cittadini le esigenze di questi diventano istanze che presentiamo al sindaco e alla Giunta.
Oltre alla sanità, che attualmente è il settore più in crisi, dove si può intervenire senza aspettare che passi questa emergenza?
Le istanze, come è facile immaginare, sono ovviamente tante. Fra le altre necessità vi è quella di creare supporti e sostegni alle attività che sono collegate a questa crisi pandemica e che stanno subendo le conseguenze più rilevanti del blocco. Faccio riferimento anche alle partite iva. Sgravi di tasse comunali, per quanto possibili, così come i margini di manovra sulle stesse, sono al vaglio. Ma non è facile. Altri settori su cui si lavora? Ci sono parecchi cantieri aperti, penso al raddoppio dell’impianto fognario all’incrocio tra via Pagani e via Mazzini che permetterà – si spera – di risolvere per sempre l’allagamento del sottopasso di via Don Manzoni. Occhio al sociale, soprattutto, e all’ordinarietà dell’azione amministrativa.
Il periodo natalizio è storicamente favorevole alle attività commerciali. Da qui, la domanda: come si può dare impulso all’economia cittadina con queste misure così stringenti?
Partiamo dall’inciso che la sanità è la nostra priorità. Dobbiamo però garantire lo svolgimento delle attività commerciali presenti in città, facendo leva sul buon senso delle persone oltre che sul senso di responsabilità dei cittadini. Verrà potenziato il servizio di polizia locale. Questo però dipende anche dall’andamento dei contagi e dalle decisioni prese a livello amministrativo più alto con riguardo anche all’Abruzzo. Dobbiamo garantire più normalità possibile, ma è evidente che non sta solo a noi. Per le luminarie i residui di bilancio sono scarsi. L’amministrazione ha fatto valutazione serie e l’intento, ad oggi, è comunque quello di illuminare la città, anche come segno di speranza verso questo periodo così complesso. Ma non ci saranno cose eclatanti, stiamo cercando attività e sponsor che possano contribuire.
Se il commissariamento della Asl1 non sembra una soluzione ad ora praticabile, la richiesta di affiancare al manager Testa una figura altamente specializzata non può che essere letta come una palese bocciatura verso l’operato di quest’ultimo. Riguardo a ciò, tutti sembrano essere d’accordo
C’è stata una clamorosa tardività nelle azioni, è inutile negarlo, è sotto agli occhi di tutti. L’amministrazione regionale prima e la direzione sanitaria della ASL1 poi, dormendo sonno tranquilli durante il periodo estivo non hanno provveduto a organizzarsi e a prevedere un piano strategico preciso nel caso in cui fosse tornata l’epidemia. Adesso c’è chi prova a scaricare la colpa sul Governo centrale e chi alla Asl, ma è evidente che le azioni poste in atto a ottobre, in maniera ben più che frettolosa, hanno dimostrato come la gestione sia stata completamente improvvisata. Altrimenti non ci troveremmo un tendone fuori dall’ospedale per una zona montana come la nostra. Su cui, peraltro, ho saputo che ci pioveva dentro. Commissariamento Asl? Non è la soluzione migliore, occorre andare avanti così ora che si sono sbloccate determinati movimenti. A emergenza conclusa dovranno prendersi dei provvedimenti ben chiari, che tengano conto di quanto abbiamo e stiamo passando.