Avezzano. Ventinovesimo appuntamento con Psicotime, la rubrica in collaborazione con la psicologa Giulia D’Ascanio. Gli utilizzi di tutti i social sono aumentati; in particolare, gli utenti italiani di TikTok sono saliti a quota 4 milioni (a giugno) e varie stime confermano che c’è una fetta di minorenni superiore rispetto ad altri social (l’età minima è 13 anni). Questo ha amplificato i rischi per i giovanissimi: in pericolo la loro sicurezza nei confronti di predatori sessuali, cyber bulli e per la riservatezza dei loro dati. Inoltre, TikTok rende pubblici tutti gli account per impostazione predefinita, di conseguenza anche i non iscritti possono visualizzare le condivisioni degli utenti. Ciò vuol dire che qualsiasi persona o malintenzionato può prendere contatto con i ragazzini che, incuriositi o per incrementare i loro follower, sono disponibili ad accettare “amicizie sconosciute” e creare chat estemporanee con chiunque.
Ma non solo sono presenti rischi di pedofilia, pornografia o cyberbullismo; un aspetto preoccupante è l’esaltazione di disvalori quali l’esibizionismo e la competizione. Il motore di TikTok è studiato, spinge ed induce i TikToker ad essere belli per gli altri, ad apparire quanto più possibilmente perfetti. Infatti, i profili che hanno la massima popolarità, mostrano una personalità perlopiù superficiale, dove l’ago della bilancia per il “successo” consiste nell’esporre il proprio fisico perfetto e la propria intimità. Elemento di spicco in un sistema di valori che non lascia posto alle differenze e alle imperfezioni, anzi le emargina con continui e ripetute osservazioni inappropriate, a volte sotto forma di molestie sugli aspetti fisici. Tantissimi i casi di preadolescenti bersaglio di commenti, giudizi e critiche per i loro video. Esistono dei veri e propri modelli da imitare, come la classica ragazza giovanissima dai capelli lunghi e le labbra pronunciate, che si esibisce con atteggiamenti convinti, sexy, ed abbigliamento succinto, generando invidia negli altri. Questa peculiarità è davvero nociva per i giovani, soprattutto per quelli maggiormente influenzabili, perché crea in loro il pensiero o la convinzione che per farsi accettare dagli altri sia necessario assomigliare ai top TikToker. Spesso, si sono verificati e tutt’ora si verificano casi di giovani che non appartenendo a determinati canoni di bellezza, citati precedentemente, vengono pesantemente criticati, mettendo in evidenza con frasi in riferimento al peso eccessivo, inestetismi etc. comportamenti che purtroppo sono passati inosservati, e non sono stati oggetto di alcuna sanzione.
Inoltre, Tiktok è un’applicazione dove la velocità e la performance sono le cose più importanti. È sempre più probabile assistere a scene in cui, ragazzine intono ai dieci, undici anni girano un video per Tiktok, apparendo nevrasteniche, nervose e arrabbiate quando non riescono ad eseguire un passo, un movimento o un doppiaggio in particolare. L’applicazione, infatti, richiede di creare una performance perfetta in pochissimi secondi. Insomma, viene a mancare proprio il bello di un’attività come questa. La danza dovrebbe essere un momento di gioco e di divertimento, in cui se si sbaglia si ride e si scherza. Le adolescenti invece, mostrano un atteggiamento severo, rigido e quasi ossessivo.
Esistono infine, meccanismi cognitivi che inducono a sviluppare una sorta di dipendenza: l’esperienza dell’utente che apre l’applicazione è quella di un continuo scorrimento che potrebbe, volendo, continuare all’infinito senza che l’utente debba fare nulla, eccetto guardare. Con la velocità con cui scorrono i video, inoltre, può capitare che un bambino veda dei video non adatti alla sua età. Siccome il video dura pochissimo, il genitore può facilmente perdere il controllo di ciò che il bambino sta vedendo.
Ecco alcuni consigli pratici e tecnici per i genitori, da poter attuare per cercare di limitare l’uso prolungato di Tiktok:
- Abilitazione del parental control, con la finalità bloccare l’app dal telefono di un bambino minorenne;
- Impostazione dell’account in modalità privato, con la possibilità di approvare o rifiutare le richieste che arrivano dai follower (solo gli utenti autorizzati in qualità follower possono vedere i contenuti di quel profilo);
- Limitazione dei contenuti: applicare una sorta filtro ai contenuti, attivando la funzionalità “non mi interessa”; successivamente la piattaforma proporrà e limiterà i contenuti di quel genere;
- Controllo della sezione dei commenti: c’è la possibilità di attivare o meno la possibilità di consentire commenti da parte di tutti, o solo per gli amici;
- La limitazione del tempo di utilizzo dell’app, ossia la possibilità attraverso lo strumento di gestione del tempo, attivabile dal menu Controllo Applicazione, di ottimizzare l’utilizzo dell’app impostando un tempo limite, e per poter proseguire ancora nell’utilizzo sarà poi necessario inserire un codice.
Si invita comunque ad essere sempre informati e a informare i propri figli sui rischi a cui espone TikTok e se ne sconsiglia vivamente l’utilizzo ai minorenni.
Giulia D’Ascanio, psicologa clinica