Capistrello. Il consiglieri comunali di minoranza di Capistrello chiedono di chiudere subito scuole e Comune dopo i casi di coronavirus in paese. Chiedono, inoltre, di acquistare tamponi antigienici da mettere a disposizione dei cittadini.
“Dopo il rigetto della nostra richiesta di convocazione del Consiglio comunale siamo costretti a tornare sui giornali per dare voce alla preoccupazione dei cittadini”, sottolineano in una nota i consiglieri di opposizione Bussi, Di Felice, Silvestri e Salvati, “le notizie sul numero dei contagiati a Capistrello sono sempre più gravi e i positivi aumentano di giorno in giorno: è quanto mai necessario ed urgente intervenire”.
“Abbiamo chiesto”, precisano i quattro, “la convocazione del Consiglio comunale con urgenza per confrontarci e adottare insieme misure di contrasto alla diffusione del virus. È necessario chiudere subito gli uffici comunali fino a quando non sarà chiarita ufficialmente la presenza o meno di dipendenti e/o amministratori positivi. Altro aspetto da affrontare è quello delle scuole: bisogna chiudere e sanificare, come sta avvenendo in molti comuni del circondario, e lavorare ad una rete di screening continuo, in collaborazione con i medici di base”.
“Per riuscire con efficacia in questa operazione di monitoraggio”, proseguono, “si provveda immediatamente all’acquisto dei tamponi antigenici da mettere a disposizione della cittadinanza, sulla scorta di quanto fatto in altri comuni marsicani, come Aielli ad esempio”.
“Lo chiediamo con la pacatezza che il momento impone ma anche con la premura doverosa”, tuonano, “non si può intervenire solo dopo che il problema si è palesato, non si può più temporeggiare, bisogna fare presto e cercare di evitare che la situazione degeneri ulteriormente. In qualità di consiglieri comunali, e nonostante la negazione della convocazione del Consiglio, sentiamo forte il dovere di dare il nostro apporto e per questo rivolgiamo un appello al Sindaco: chieda subito alla Presidente Di Giacomo di mettere da parte le divisioni, che in questo momento non devono esistere, e di convocare subito il Consiglio comunale”.
“Avremo modo di tornare alla dialettica politica quando tutto questo sarà finito. In questo momento alla nostra comunità dobbiamo trasmettere senso di unità e di responsabilità. La crisi pandemica che ci troviamo ad affrontare”, concludono Bussi, Di Felice, Silvestri e Salvati, “e le conseguenze che ne deriveranno, potranno essere superate solo se ci si impegna con uno sforzo comune e condiviso”.