Avezzano. Ventiquattresimo appuntamento con Psicotime, la rubrica in collaborazione con la psicologa Giulia D’Ascanio.
Quando si inizia una storia d’amore, a tutti noi piace pensare che non esisterà niente e nessuno che possa far vacillare quel legame indissolubile e unico che abbiamo creato; ci sentiamo sicuri del fatto che il nostro partner e la nostra coppia, possano essere sempre la nostra certezza più grande.
Ma nella realtà, una coppia sana va costruita, va coltivata, ed è sempre in continua evoluzione: spetta ad entrambi le parti, saperla mantenere viva nel tempo.
Questo non vuol dire che durante il corso di un rapporto d’amore non ci siano dei momenti di difficoltà; ma la forza di una relazione si misura proprio nel fatto che insieme si riesca a trovare la strada giusta per poter superare ostacoli, dubbi e problematiche nel pieno rispetto dell’altro.
In questa sede, non voglio soffermarmi sulle cause che portano al tradimento, se sia giusto o sbagliato, o se sia funzionale perdonarlo o meno; ogni persona sceglie se interpretare questo evento o come una rottura insanabile, oppure se debba rappresentare la dolorosa e difficile opportunità di mettere tutto in discussione in favore della costruzione di un nuovo modo di stare insieme, imparando dagli errori passati.
Mi è quindi venuto in mente non di fornire risposte, ma di provare a far generare domande migliori; un problema è tale già dal modo in cui viene formulato e dalle domande che ci facciamo per conoscerne gli elementi.
Da questo punto di vista, una coppia che stia attraversando l’esperienza del tradimento quasi sempre si confronta con le domande dei “Perché”: Perché è accaduto? Perché proprio a me? Perché in questo momento? Perché non ho fatto qualcosa prima che accadesse? Perché mi ha fatto questo?
I perché sono importanti, soprattutto inizialmente, per fronteggiare la situazione; ci danno una spiegazione, ci permettono di farci un’idea di come sono andate le cose e di delineare una teoria dei fatti e delle possibili soluzioni.
I perché ci aiutano a dare senso a un dolore che, se attraversato nel buio, in assenza di spiegazioni plausibili ai nostri occhi, sarebbe probabilmente inaffrontabile.
I perché da soli, però, non bastano e a volte diventano gabbie in cui ci imprigioniamo alla ricerca di una via d’uscita. Ecco allora 5 domande alternative da porci, che spero possano tornare utili:
Ecco 5 domande importanti per elaborare un tradimento, sia se si è tradito, sia se si è stati traditi:
- Come mi sento in relazione al fatto di aver tradito/essere stato tradito?: questa domanda apre la porta dei nostri sentimenti, legittimi e dolorosi insieme, verso la comprensione di cosa mi faccia star male e di quali aspetti di me siano stati maggiormente colpiti.
- Quali sono i vincoli che, per il nostro modo di intendere la coppia, ci possono impedire di superare questa esperienza?: tramite la risposta a tale domanda potremmo indagare i limiti che, come coppia e come persone all’interno di questa coppia, abbiamo; potremmo così vedere quali sono le difficoltà da affrontare per elaborare quest’esperienza e trarne qualcosa di personalmente utile, a prescindere se si sceglie di tornare insieme oppure no.
- Quali sono le possibilità che questo tradimento può offrirci?: sembra una domanda impensabile, ma se una coppia sta attraversando questa esperienza, come ogni altra esperienza, potrebbe permettere alla coppia di riappropriarsi attivamente di ciò che sta accadendo, uscendo da una visione vittimistica d’impotenza, e di fare scelte più consapevoli sulla direzione che si vuole intraprendere in futuro, come coppia diversa da prima e/o come individui separati ma più consapevoli e sicuri di sé.
- In che modo ho contribuito affinché questo avvenisse?: altra domanda impensabile. Spesso assumersi la responsabilità di ciò che ci accade è veramente doloroso, ma questa domanda apre la porta al riconoscimento di sé e a capire se ci sono state dei campanelli d’allarme che abbiamo sottovalutato, o abbiamo ritenuto “comodo” sottovalutare.
- Quanto di me sono disposto a mettere in discussione alla luce di questa esperienza? Cosa mi ha insegnato di me?
In conclusione, queste domande da sole non potranno certo aiutarci a superare un tradimento, né a evitarlo, sono però importanti laddove si voglia davvero provare a comprendere cosa ci sia accaduto, in che modo affrontarlo e condividerlo per superarlo, quale direzione dare alla nostra storia.
Le domande aprono molte porte e ci aiutano a riscrivere un finale alla nostra storia.
Giulia D’Ascanio, psicologa clinica