Avezzano. Scovate le menti del criminali che hanno organizzato l’attività di sfruttamento della prostituzione nell’ambito dell’inchiesta sulla casa d’appuntamento sequestrata dai carabinieri in via Roma. Si tratta di tre persone di origine sudamericana ancora ricercate. Le prostitute e i gigolò dovevano consegnare loro il 50 per cento degli incassi provenienti dalle prestazioni sessuali. Da loro, in oltre, era stata affittata la casa dove avvenivano gli incontri con i clienti uomini e donne. I tre stranieri, forse brasiliani, sono ancora ricercati dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile. Secondo le indagini, si occupavano di tutte le mansione burocratiche e poi percepivano la metà del denaro incassato grazie alle prestazioni sessuali offerte. Le prestazioni costavano dai 50 a 150 euro per ogni ora e i clienti erano di tutte le fasce sociali, da donne insegnati fino a professionisti e imprenditori. Il giro di affari era imponente ma non è stato ancora calcolato. I tre ricercati si occupavano anche di procacciare i clienti con gli annunci e le inserzioni su giornali e quotidiani, e sempre loro avevano provveduto a trovare la “casa” ideale per svolgere quel tipo di attività e a stipulare il contratto d’affitto. Grazie alle testimonianze delle persone trovate al momento del blitz dentro l’immobile che si trova a pochi passi dal parcheggio del centro commerciale alle porte di Avezzano, i carabinieri della compagnia di Avezzano sono riusciti a risalire ai presunti sfruttatori, mente dell’organizzazione criminale. Ora sono in corso ricerche in tutta la regione per individuarli.