Avezzano. Ventunesimo appuntamento con Psicotime, la rubrica in collaborazione con la psicologa Giulia D’Ascanio.
“Se il tuo fidanzato è così geloso, vuol dire che tiene tanto a te”, “preoccupati quando smetterò di essere geloso, perché vorrà dire che non sono più innamorato di te”, “sono gelosa perché ti amo troppo”.
Sicuramente avrete già ascoltato o pronunciato frasi come queste. La gelosia è un’emozione davvero molto particolare. Si può manifestare con una sottile angoscia che nasce dalla pancia e risale fino alla testa, influenzando negativamente i nostri pensieri e diventando a volte, una vera e propria ossessione limitante e distruttiva per la vita di coppia.
Quando arriva ad essere invalidante, infatti, diventa a tutti gli effetti una paura, che genera molta sofferenza in chi la prova e comportamenti ipercontrollanti nei confronti di chi ci è vicino.
Tuttavia, la gelosia non è sintomo d’amore; è una risposta emotiva alla paura di perdere qualcuno che siamo convinti che ci appartenga e a cui vogliamo molto bene. È un segnale d’allarme che ci informa dell’esistenza di un pericolo: quello di perdere l’affetto della persona che amiamo a causa della presenza di qualcun altro.
Di solito, essa è accompagnata da un sentimento di abbandono e di esclusione, il che rende la situazione molto dolorosa. Se da un lato esiste una gelosia “sana”, molto spesso essa sfocia in una vera e propria deviazione ed è più legata all’idea di possesso che di amore. Si esprime con intensità variabile proprio quando avvertiamo un senso di minaccia (reale o immaginaria che sia) per ciò che consideriamo di nostra proprietà.
È proprio così: chi è geloso non teme di perdere l’amore, ma pretende inconsapevolmente di colmare con la sua presenza tutti i bisogni affettivi del partner. Non accetta il proprio limite di importanza nel rapporto. Questo concetto, si può racchiudere in questa frase: “secondo me, un’altra persona può riuscire a dare al mio partner tutto ciò che io vorrei avere o dare e che invece non ho e non do”. Il “rivale” in amore, in realtà, non è una persona in carne ed ossa, ma l’immagine di qualcuno a cui si vorrebbe assomigliare.
L’altro aspetto che caratterizza questo sentimento è la malsana idea che qualcuno sia di nostro possesso. Se rinunciassimo all’idea che l’altro sia di nostra proprietà, la gelosia non esisterebbe. Credere che il nostro partner non ci appartenga non vuol dire che non lo amiamo, anzi, dobbiamo lasciargli la piena libertà di essere se stesso. Perché in una coppia sia sana, entrambi i membri devono essere autonomi, avere una vita personale soddisfacente e crescere individualmente e nonostante questo, continuare a scegliersi giorno per giorno. Altrimenti si parla di possessività, di controllo, non di amore.
Spesso si pensa “se lo lascio fare quello che vuole, sicuramente mi tradisce o si comporta male”. Le cose non vanno necessariamente così; la causa più grande della gelosia è la tendenza ad auto-sminuirsi, atteggiamento che varia da persona a persona. L’eccessiva paura di perdere la persona che amiamo indica che non siamo felici con noi stessi e che riteniamo di dover stare con qualcuno per sentirci bene.
Come fare per contenere la gelosia? L’importante è agire direttamente sulla causa primaria della gelosia, cioè sull’auto-rifiuto distruttivo. È normale che ci siano aspetti di noi stessi che non ci piacciono o che vorremmo migliorare; i problemi hanno inizio quando rifiutiamo queste parti in maniera distruttiva e, invece di trasformarle, le danneggiamo ancora di più con i nostri sentimenti e le nostre azioni.
Non credete alla storia “è geloso perché vi ama”. Se il vostro partner controlla tutti i vostri movimenti, se critica il modo in cui vi vestite e vi suggerisce come farlo, se vi chiede di stare più tempo da soli nonostante passiate già molto tempo insieme, se vi spia mentre scrivete un messaggio o un’e-mail, se si agita quando andate al lavoro e fa di tutto perché restiate a casa, se ogni volta che tornate da qualche parte dovete subire un interrogatorio, probabilmente è l’ora che riflettiate sul suo livello di gelosia e sulla vostra relazione in generale.
La chiave di tutto è tornare a credere nelle proprie possibilità e potenzialità! Se si nutre un’adeguata fiducia in se stessi e nel partner, non si avranno molte occasioni per sentirsi gelosi e quando accadrà sarà un’esperienza utile a riflettere sulla relazione e valutare se vi siano motivi concreti per preoccuparsi. Ecco allora che, potenziando o costruendo la propria autostima sarà possibile essere meno schiavi della gelosia.
Solo la consapevolezza del proprio valore, ma soprattutto, la consapevolezza di essere persona degna d’amore, possono mitigare la paura di perdere il/la partner.
Giulia D’Ascanio, psicologa clinica.