Avezzano. Diciannovesimo appuntamento con Psicotime, la rubrica in collaborazione con la psicologa Giulia D’Ascanio. È ormai scientificamente dimostrato che le nostre emozioni agiscono sul nostro corpo; quante volte avete sentito parlare di psicosomatica? La psicosomatica è la scienza che studia come la nostra condizione psicologica influenza i nostri organi, causando a volte sintomi e patologie fisici.
Il nostro corpo è programmato, oltre che per adempiere alle funzioni metaboliche di base, anche per rispondere a qualsiasi tipo di stimolo esterno, elaborando una risposta positiva o negativa che si riflette sui nostri tessuti. A prescindere dalle reazioni fisiche agli stimoli percepiti tramite i nostri cinque sensi, le nostre emozioni e i nostri sentimenti giocano un ruolo fondamentale e sono capaci di inibire o di stimolare alcune parti del nostro corpo. Generalmente può trattarsi di un processo fisiologico (arrossire quando si prova vergogna, ridere quando siamo felici o avere battiti accelerati quando si ha paura); ma quando alcuni stati psicologici sono troppo intensi, di lunga durata o molto negativi, possono diventare causa di un danneggiamento a carico degli organi, rendendoli più vulnerabili ad alcune patologie.
Gli organi e le emozioni
Se comprendiamo che la causa del disagio o della malattia è riconducibile a un disequilibrio interiore, è bene domandarci: quali emozioni stanno prendendo il sopravvento su di me? Come posso comprendere il messaggio della malattia? Perché ho creato tutto questo? È possibile mettere in relazione il malfunzionamento dei nostri organi con le emozioni o i sentimenti che più ci dominano in quel momento. Se pensiamo che quando una parte del corpo si debilita, si crea uno squilibrio generale, capiamo quanto sia importante conoscere la causa emotiva che vi è alla base, in modo da poter lavorare sul processo di guarigione. Questo implica, naturalmente, cercare di risolvere quello che ci sta preoccupando in quel momento, cambiare la direzione delle nostre emozioni e tentare di trasformarle in elementi positivi.
- Cuore e intestino tenue: l’allegria. Questa è l’emozione collegata al cuore e all’intestino tenue. L’allegria è un’emozione sana, capace di stimolare il buon funzionamento di questi due organi, ma in eccesso può generare nervosismo, tachicardia, insonnia e mancanza di concentrazione. Chi presenta problemi al cuore o all’intestino tenue è in genere una persona sensibile, estroversa e loquace, che tende a farsi sopraffare dalle emozioni e a riversarle sugli altri. In questo caso, riuscire a tenere sotto controllo l’agitazione, l’eccesso di euforia e di emotività comporta il corretto funzionamento di questi due organi così importanti. Inoltre, un periodo particolarmente stressante può generare una debilitazione a carico soprattutto del cuore.
- Fegato e colecisti: la rabbia e l’ira. La rabbia, l’ira e tutte le emozioni che ne derivano sono associate a questi due organi. Il fegato regola il flusso dell’energia vitale e la colecisti raccoglie ed espelle la bile. Se avete problemi in questi due organi, siete forse molto dinamici, ma tendete a preoccuparvi troppo e a reagire in modo aggressivo. Oltre alla rabbia, dovete tenere sotto controllo anche i sentimenti ad essa collegati, come la frustrazione e l’indignazione. Occorre considerare che quando il fegato funziona correttamente, produce energia “generatrice” e “liberatoria”, altrimenti risulterà appesantito e ingrossato.
- Milza e stomaco: le ossessioni e l’inquietudine. Questa coppia di organi è associata all’ossessività, alla nostalgia, alla tendenza alla riflessione. Lo stomaco elabora il cibo e la milza, come organo del sistema linfatico, combatte le infezioni e mantiene in equilibrio i liquidi del corpo. Chi soffre di patologie collegate a stomaco e milza ha un carattere mite, tranquillo, ma ha qualche difficoltà a prendere decisioni, oltre che a rimuginare molto sui propri problemi. Quando si è particolarmente inquieti e si procrastina la soluzione di un problema che ci attanaglia, i sintomi fisici possono manifestarsi soprattutto a livello gastrico (e di conseguenza, a quello intestinale). L’equilibrio nell’energia che scorre in entrambi gli organi nutre la compassione e l’empatia.
- Polmoni e intestino crasso: la tristezza. Questi organi sono relazionati alla malinconia, alla tristezza e al dolore. I polmoni regolano la respirazione e l’intestino crasso è responsabile del processo digestivo, dell’assorbimento dei nutrienti e delle difese immunitarie. Una persona con un disturbo localizzato in uno di questi due organi ha una personalità indipendente e razionale, ma tende a rinchiudersi nel proprio mondo interiore. Da qui derivano alcuni sintomi fisici, come mancanza di appetito, problemi intestinali di ogni genere, senso di oppressione al petto e apatia.
- Reni e vescica: la paura. Ai reni, organi associati alla paura e all’angoscia, è affidato il compito di eliminare gli scarti presenti nel sangue; alla vescica quello di immagazzinare l’urina e terminare la diuresi. Chi soffre di dolore lombare, debolezza o sintomi simili forse sta attraversando un periodo di incertezza. Mantenere in equilibrio l’energia renale aiuta a sviluppare maggiore fiducia nelle proprie capacità.
Quando c’è un problema in qualche sistema corporeo, ecco che arriva un dolore, un fastidio o una patologia per avvertirci che qualcosa non va, un chiaro messaggio che dobbiamo sistemare qualcosa. Molti sintomi sono segnali che il corpo ci invia e che dobbiamo saper cogliere per interrogarci sul nostro benessere psicologico. Se questi sintomi persistono, è fondamentale rivolgersi a degli specialisti.
Se è vero che mens sana in corpore sano (mente sana in corpo sano), è anche vero che il corpo sta bene se lavoriamo per garantire a noi stessi un sano equilibrio psicologico.
Giulia D’Ascanio, psicologa clinica.