Avezzano. “A cosa è servito il senso di responsabilità di Fratelli d’Italia se in città non si è riusciti a costruire neanche un tavolo di confronto? Sono in atto guerre personali tra i singoli soggetti ma agli interessi della città nessuno ci pensa, viene prima il proprio orticello”. La critica, dura, chiara e inequivocabile, arriva da Maurizio Bianchini, dirigente del partito di Giorgia Meloni nella provincia dell’Aquila.
“Due partiti di riferimento non trovano la sintesi. Perché ciò avviene? Devono spiegarci quali sono le motivazioni per cui alcuni non hanno consentito un confronto cittadino sulla scelta del candidato, a prescindere da numeri o presunti risarcimenti. Tra un mese presentiamo le liste e tutto ciò non siamo in grado di comprenderlo. Siamo alla deflagrazione totale del centrodestra”, prosegue. “Sono anni che la Marsica, politicamente parlando, non conta più nulla. Questo lascia intendere strategie occulte che servono a qualche individuo per ottenere consensi. Non possiamo più accettarlo. Come Fdi ci siamo tirati indietro da una disputa tra due partiti che non trovano una sintesi”.
“E’ sotto gli occhi di tutti quello che sta avvenendo. Giochi di soggetti o responsabili di gruppi partitici che non lasciano capire cosa c’è realmente dietro. E’ un film già visto, quello con protagonista il centrodestra e situazioni illogiche che non riesce a comporre una coalizione. Puntualmente a ogni elezioni si verificano queste situazioni che lasciano pensare che questo territorio lo si voglia mantenere una prateria affinché poi diventi un deserto, terra di conquista o di scambio per giochi di poteri che possano servire ad altri territori”.