Avezzano. Se il centrodestra ha i suoi problemi di affiatamento e condivisione di un candidato sindaco capace di mettere tutti d’accordo, il centrosinistra invece, oltre a questo problema ha quello di scegliere su chi virare per andare fino in fondo nella tornata elettorale di settembre. In città, infatti, si rincorrono sempre di più le voci che vedrebbero il Partito Democratico intenzionato a sposare il progetto civico di Mario Babbo, di chiaro stampo sinistroide e, per questo, molto vicino agli ambienti dei dem.
Possibilità, questa, che è tutta da verificare nella pratica, oltre che da armonizzare con la candidatura ufficiale di Roberto Verdecchia che non può essere vista solo come di facciata. Come già anticipato e detto da Marsicalive in più occasioni, la coalizione di centrosinistra ha davanti a sé l’inevitabile decisione di accordarsi con il mondo civico di cui Babbo ne é il rappresentante principale. Per lo meno al giorno d’oggi e con questi protagonisti in campo. Oltre a loro non potrà che esserci la lista del Movimento 5 Stelle. Ma questo è un discorso a parte. In termini di composizione delle liste, e di numero delle stesse, il progetto di Babbo ha un peso specifico e assolutamente rilevante, anche se al suo interno vi sono membri che hanno un passato nelle fila del centrodestra.
Di questo se ne sono accorti anche i vertici provinciali e regionali del partito, rispettivamente Francesco Piacente e Michele Fina, ma anche Giovanni Legnini, candidato presidente alle regionali 2019 e attualmente commissario alla ricostruzione per il terremoto. Il peso dell’ex componente del Csm è assai rilevante nelle strategie del Pd e proprio per questo avrebbe dovuto essere in città per dialogare circa le condizioni necessarie per giungere a un accordo. Roberto Verdecchia è uomo di partito, fedele e fidato da anni, su cui è stato facile giungere a un’intesa. Ma la sensazione è che alla coalizione di centrosinistra serva allargarsi verso un progetto riguardante e comprendente la società civile. Non è mistero che vi siano in corso trattative, così come è pacifico che per sconfiggere alle urne il centrodestra serva unità e fusione di forze. E, perché no, sperare che i conflitti interni agli avversari finiscano per produrre il massimo vantaggio possibile. Si gioca anche su questo.