Per qualsiasi genitore è normale desiderare il meglio per i propri figli, ma ricordiamoci che rincorrere la perfezione non porta sempre alla felicità. Si sa, la perfezione non esiste e si rischia che questa aspirazione, possa creare nel bambino non poca sofferenza. Sono convinta che se prendessimo l’agenda di un genitore, spesso troveremmo numerose attività da far fare al proprio figlio: corso di canto, di pittura, calcio, musica, danza.
Questi impegni sono decisamente troppi, come sono troppe le aspettative che molto spesso la mamma o il papà richiedono al bambino; inoltre, non di rado, le pretese genitoriali sono focalizzate sul far sì che il bambino eccella in tutte le materie scolastiche ed extra scolastiche o che sia il più bravo in classe, o nello sport o in qualsiasi attività si trovi a svolgere.
Vediamo quali possono essere le conseguenze di questa dinamica:
- Un’eccessiva pressione da parte dei genitori fa sì che si sviluppi nel bambino una sorta di condizionamento e soprattutto un senso di delusione per se stesso ogni volta che si trovi a disattendere le loro aspettative.
- C’è il rischio che il bambino non riesca a divertirsi in nessun contesto, perché ogni attività che intraprende è come se fosse per lui una responsabilità. La responsabilità è un aspetto che i bambini, fino ad una certa età, dovrebbero non sperimentare, per lasciare il posto al divertimento, alla sperimentazione e alla spensieratezza.
- Un genitore che pretende la perfezione dal proprio figlio, rischia di mettere in secondo piano gli sforzi che ha fatto per arrivare fino a quel punto; in questo modo si insegnerà al bambino che l’importante è il risultato e non l’impegno che lo ha portato fin lì. Questo porterà i figli ad avere come unico obiettivo, quello di avere successo a tutti i costi, non importa come. (Ad esempio, “non importa che tu figlio hai copiato un compito in classe, l’importante è che tu abbia preso 9!”)
- Un bambino spinto solo verso la perfezione sarà un adulto che avrà paura di fallire: tenderà cioè ad evitare tutte le situazioni che potrebbero metterlo in difficoltà e sarà portato ad essere poco intraprendente, determinato e autonomo.
- L’autostima del bambino cadrà in frantumi: un genitore che pretende sempre il massimo dal proprio figlio, svilupperà in lui l’idea di non essere mai all’altezza, di non aver mai fatto abbastanza, generando molta frustrazione. Inoltre, il bambino potrebbe crescere e vivere solo in base a ciò che gli altri pensano di lui.
Proviamo a dare qualche suggerimento per evitare queste conseguenze:
- Dimostrargli il proprio amore, anche quando sbaglia (in quel caso sostenetelo e aiutatelo!).
- Proteggerlo sempre e insegnargli che dagli errori c’è sempre qualcosa da imparare.
- Stabilire delle regole ma far sì che esse non siano troppo rigide.
- Lasciarlo libero di scegliere ciò che a lui piace di più, di esplorare l’ambiente e di esprimere sempre le proprie emozioni, senza dirgli sempre “quello che bisogna o è giusto fare e provare”.
- Rispettare i suoi tempi e le sue peculiarità.
- Insegnarli a inseguire e combattere per i SUOI sogni.
- Aumentare la sua autostima, ripetendogli ogni giorno quanto sia speciale.
I genitori dovrebbero cercare di apprezzare sempre l’impegno dei propri figli e nello stesso tempo di non umiliarli di fronte a un fallimento, perché già di per sé qualcosa che va storto a scuola o altrove rappresenta una lezione di vita. Allora insegniamo ai bambini che essere felici nella vita è molto più importante di essere perfetti, perché la ricerca della perfezione assoluta impedisce di vivere con il sorriso sulle labbra e rischia di farci perdere di vista ciò che conta davvero.