Celano. D’Alfonso conquista la platea nella “tana del lupo”. L’ex sindaco di Pescara ha presentato oggi pomeriggio il suo libro dal titolo “Le ragioni dell’Abruzzo” nell’auditorium di Celano, e a fare gli onori di casa c’era il senatore Filippo Piccone, coordinatore regionale del Pdl e Antonio Del Corvo (Pdl), presidente della provincia. Intervistato dal giornalista del Centro, Domenico Ranieri, ha toccato numerosi temi che riguardano il presente e il futuro della Regione, riscuotendo, in più di un’occasione, il consenso di Piccone. Al convegno, organizzato dall’associazione Progetto Abruzzo, guidata da Donato Di Matteo, hanno partecipato Umberto Dante, docente dell’Università dell’Aquila e autore del libro-intervista, e Giovanni Meuti, sindaco di Pereto e componente del direttivo dell’Anci Abruzzo (Associazione nazionale Comuni Italiani). Secondo D’Alfonso, «vanno riscoperte le ragioni dell’Abruzzo che hanno a che fare con il territorio e con la qualità della classe dirigente, che deve essere ristabilita. Il libro», ha sottolineato, «induce a porsi una domanda sull’adeguatezza dell’attuale organizzazione istituzionale e territoriale interna all’Abruzzo e dell’attuale organizzazione istituzionale exstraregionale». Un libro con teorie quasi filosofiche che, come ha affermato D’Alfonso, ha lo scopo di «alimentare una riflessione moderna all’altezza delle questioni». «La storia della terra d’Abruzzo», ha aggiunto, «non è raccontata solo dalle vicende della città capoluogo di Regione, o da quelle legate alle quattro città capoluogo di Provincia, ma esige protagonismo delle cosiddette città distretto come Avezzano, Sulmona, Vasto, Ortona, Lanciano, Giulianova, Atri, la Val Vibrata, Penne, Scafa, Popoli, la piana del Cavaliere, Castel di Sangro». Secondo D’Alfonso, che ha sostenuto di aver scritto un libro per ricominciare una vicenda politica e raccontare il proprio punto di vista affidanndolo alla forza della stanzialità della carta, «l’Abruzzo deve pensarsi contesto perché non può pensarsi solitudine, deve pensarsi contesto territoriale di grande aerea, contesto territoriale della macro regione adriatica e quindi deve pensarsi Europa».