Avezzano. “Dopo settimane dallo stanziamento di 31 milioni di euro per la gestione dell’emergenza, Marsilio e la sua giunta non hanno ancora approntato il piano operativo di cui le altre regioni si sono dotate da tempo”. Lo affermano dal coordinamento del Pd Marsica che ha stilato un documento dopo un incontro alla presenza del segretario provinciale Francesco Piacente, del segretario regionale Michele Fina e del capogruppo in consiglio Silvio Paolucci.
Secondo il partito, “l’ospedale di Avezzano sta rischiando il blocco delle funzioni, a partire dagli interventi chirurgici perché non è chiara la disponibilità e non è chiara la tempistica per fare i tamponi covid prima dell’intervento del ricovero, come previsto dal protocollo”.
“La Marsica”, affermano dal Pd, “per gravi responsabilità regionali, è in seria difficoltà con le strutture pubbliche in forte sofferenza. Gli ospedali di Tagliacozzo e Pescina sono chiusi dal 10 marzo e senza alcuna indicazione di prospettiva su riapertura e ruolo funzionale nel contesto della rete ospedaliera. Sui due ospedali si sono rincorse, per settimane, dichiarazioni confuse e contraddittorie dei consiglieri regionali del territorio di fratelli d’Italia, Mario Quaglieri, e della Lega, Simone Angelosante. Le comunità locali dei due centri marsicani sono fortemente preoccupate per il destino dei presidi: una spoliazione di funzioni e personale come quella cui stiamo assistendo, senza per altro alcun cenno al futuro, non si era mai verificata prima per Pescina e Tagliacozzo”.
A questa grave situazione, secondo il Pd, “si aggiunge quella dell’ospedale di Avezzano dove, dopo una prima fase di totale abbandono di operatori e medici, arrivati al punto di un contenzioso legale con la dirigenza, ora si presenta il grave problema della mancanza dei tamponi. Il nosocomio marsicano sta rischiando il blocco delle funzioni, a partire dagli interventi chirurgici, in quanto i pazienti non possono essere sottoposti a degenza e cure senza il preventivo tamponamento. Ma quanti sono i tamponi a disposizione? Quali sono le procedure operative? Una situazione che ovviamente mette in grave difficoltà l’intera struttura ospedaliera, a partire dal pronto soccorso: questo reparto, in cui da anni risulta vacante il ruolo di primario, si presenta in condizioni inaccettabili, incapace di fornire un servizio adeguato nonostante il grande sforzo e la grande generosità di medici e operatori sanitari abbandonati a sé stessi.
Su questi temi siamo a sostegno della battaglia che molti sindaci marsicani stanno portando avanti. Le loro richieste, a tutela delle comunità che rappresentano, sono legittime e sacrosante: respingiamo con forza le dichiarazioni del consigliere di fratelli d’Italia Mario Quaglieri che ha definito “propagandisti di quartiere” questi sindaci, richiamandolo ad un impegno maggiore e piu’ serio per il territorio che dovrebbe rappresentare e difendere in consiglio regionale”.
“Chiediamo alla Regione”, affermano “di dare immediate risposte sui presidi di Tagliacozzo e pescina, rafforzando le prestazioni di eccellenza che garantiscono al territorio e alle quali ricorrono anche tanti pazienti da fuori regione. Su Avezzano pretendiamo che la Asl e la regione garantiscano immediatamente, oltre ai presidi di protezione, anche i tamponi per operatori sanitari e pazienti al fine di evitare il blocco delle sale operatorie e di tutte le prestazioni.
Sia, inoltre, chiarito a che punto è l’iter per la costruzione del nuovo ospedale, un’opera per la quale sono già state trasferite le risorse più di un anno fa ma della quale, da tempo, non si ha più notizia: una struttura adeguata sismicamente, innovativa e moderna non può essere negata a questo territorio.
Subito un piano per la medicina territoriale”, sottolineano dal Pd, “che possa migliorare ciò che di buono esiste già e potenziare ciò che manca. Le caratteristiche orografiche del territorio e la composizione anagrafica della popolazione esige una rete territoriale e domiciliare all’altezza, anche in grado, con un nuovo protagonismo della medicina di base, di far fronte a nuove eventuali emergenze nel prossimo futuro, garantendo prevenzione e vigilanza attiva. La rete dell’emergenza-urgenza deve, in questo contesto, costituire un adeguato sistema che possa assicurare il complemento tra rete ospedaliera e medicina del territorio. Per rispondere al meglio a tali priorità, inoltre, sia definitivamente potenziato e sviluppato il sistema della telemedicina.
Una particolare attenzione”, concludono, “merita il coordinamento tra strutture pubbliche e private: nella prima fase la regione ha ritenuto di sospendere le prestazioni del privato per mantenere tutte le strutture a disposizione dell’emergenza. In questo modo sono state aggravate le strutture pubbliche, a partire dal pronto soccorso. Ora servono subito decisioni chiare e risolutive che garantiscano coordinamento tra pubblico e privato anche a salvaguardia dei posti di lavoro di tutte le strutture, a partire dalle vertenze più gravi in atto.
Il partito democratico è al fianco di tutte le lavoratrici, i lavoratori e le rappresentanze sindacali della sanità impegnate in questo difficile momento”.