Gioia dei Marsi. “Un atto d’amore, comunque espresso resta e resterà sempre un gesto nobile che esalta ogni animo umano”. Così ha risposto Cesidio Aratari di Gioia dei Marsi alla lettera del sindaco, Gianclemente Berardini, arrivata dopo la polemica sollevata sull’apertura del cimitero comunale una sola volta a settimana.
“Questo è stato il mio gesto”, ha continuato Aratari, “quello di apporre un fiore con dedica alla mamma sul cancello del cimitero chiuso. A questo gesto, fatto con grande emozione, e a una garbata segnalazione (o protesta) in merito alla chiusura del cimitero, si è avuta una risposta a dir poco “deplorevole” e priva di ogni senso.
Immaginare che nella giornata di domenica, approfittando della bella giornata, i residenti e soprattutto quelli ” venuti da fuori” avessero pensato bene, con la scusa di visitare i propri cari defunti dopo oltre 60 giorni di chiusura del cimitero, di andarsene in giro a divertirsi e perfino a mangiarsi arrosticini vari anche a Gioia Vecchio è veramente offensivo per i nostri cari defunti e per ogni cittadino della nostra comunità.
Forse era meglio, prima di fare l’ordinanza, di confrontarsi con la realtà marsicana e scoprire che molti altri sindaci avevano già riaperto dal 5 maggio per tutta la settimana con orario di mattina e pomeriggio. E infine, più che interrogare i morti, io ho sentito parenti e amici che vivono in diversi paesi e città d’Abruzzo che, invitati a leggere le motivazioni del provvedimento, sono rimasti scioccati e profondamente offesi al pensiero di poterli vedere invece che presso il cimitero, a passeggiare e mangiare panini e porchetta persino a Gioia Vecchio.
Onorare i propri cari, recandosi al cimitero , è un atto d’amore, che si poteva fare dal 5 maggio e non dal pomeriggio del 14 maggio, per pranzare con amici e parenti, anche a Gioia Vecchio, noi Gioiesi possiamo e sappiamo ancora aspettare”.