Celano. Nel passaggio alla Fase 2 di questa emergenza Coronavirus si è tanto discusso sullo svolgimento dei funerali. Se nella Fase 1 non si potevano salutare i propri cari o amici con una cerimonia di commiato, ora, invece, si può svolgere una funzione alla presenza di un massimo di quindici persone. Sicuramente vi è un’apertura maggiore rispetto alle ristrettezze di poche settimane, inevitabili per fronteggiare il diffondere del virus, anche se di tornare alla normalità non se ne passa.
“Rispetto alla Fase 1 cambia quel minimo sufficiente per svolgere una funziona dignitosa nella quale i i famigliari possono dare un ultimo saluto al proprio caro. Fino a pochi giorni fa nessuno poteva partecipare a nulla, mentre adesso si va verso una riapertura, per lo meno parziale. Resta da vedere e capire come e se portare avanti le funzioni religiose, anche davanti le chiese. Attendiamo anche l’ordinanza dei singoli sindaci, che hanno potere per disporre diversamente“.
Lo dichiara Alessandro D’Andrea della Milord Onoranze Funebri di Celano, che ai microfoni del nostro giornale ha voluto testimoniare la propria esperienza di queste settimane. “Chiaramente dobbiamo seguire le regole, è quello che ci viene imposto. Bisogna rispettare le misure adottate, al di la che ci piacciano oppure no. Arriviamo davanti ai cimiteri e lasciamo la salma dentro la macchina, e se possiamo scenderla la scendiamo”.
“Posso assicurarvi, però, che l’impatto è bruttissimo. Abbiamo trattato un caso di decesso da Covid-19 a Paterno e una volta tornati a casa l’umore era sottoterra. Dover imporre alle persone di non avvicinarsi, di non poter salutare i propri affetti, di restare lontano, è veramente complesso“.
“Forse, nella fase più critica, non cambiava granché fare dare una benedizione davanti alla chiesa. Magari una maggiore comprensione avrebbe aiutato nella gestione ma abbiamo dovuto, giustamente, attenerci a quanto richiestoci. Il limite dei parenti partecipanti, però, è veramente difficile da capire, anche se va detto che molto spesso non ci sono stati tanti controlli e ho notato anche non tutti, tra coloro che hanno onoranze funebri, hanno seguito le regole. E’ difficile anche perché le persone, nella nostra zona, sono molto radicate alle tradizioni, e quindi anche il poter dare conforto alla gente è mancato. E questo è stato straziante. L’economia è fondamentale, ma forse c’è qualcosa di più importante cui prestare attenzione, come l’amore e gli affetti“, conclude D’Andrea.