Avezzano. Allarme di Confagricoltura: 4.854 imprese agricole aspettano dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura oltre 23 milioni di euro del Psr. L’ultimo report dei servizi dell’assessorato agricoltura evidenzia che in Abruzzo i pagamenti agli agricoltori bloccati in Agea riguardano un numero imponente di aziende agricole che devono ricevere i contributi previsti dal Psr per le domande che sono state istruite dalla Regione negli anni 2016, 2017, 2018, 2019. “Il Sistema informativo agricolo nazionale con i suoi algoritmi tiene in ostaggio la nostra Regione”, ha affermato Fabrizio Lobene, presidente di Confagricoltura Abruzzo, “ed è paradossale che in questo tragico periodo il Governo debba stanziare somme stratosferiche per garantire liquidità alle famiglie e alle imprese mentre i soldi degli agricoltori sono bloccati dalla follia burocratica del Ministero Agricoltura e dalle procedure informatiche gestiste da SIN ormai fuori controllo”.
Per risolvere il problema Confagricoltura Abruzzo, ha predisposto uno specifico emendamento al comma 1 dell’art.78 del DL 18/2020 in fase di approvazione definitiva al Parlamento. Con questa iniziativa l’Organizzazione degli imprenditori propone che l’Agea sia autorizzata al pagamento d’ufficio dei saldi di tutte le domande per superficie per le annualità precedenti al 2020. “Abbiamo inviato a tutti i deputati e senatori eletti in Abruzzo la nostra richiesta”, ha concluso Lobene, “condivisa anche dall’assessore Agricoltura Emanuele Imprudente, che il mese scorso ha fatto approvare dalla Conferenza Stato Regioni un’analoga richiesta. Vediamo se i nostri rappresentanti riescano, al di là dell’appartenenza partitica, a far approvare una legittima richiesta che, tra l’altro, non riguarda solo l’Abruzzo ma tutte le Regioni che hanno in Agea l’organismo pagatore”.
La pandemia in corso sta dimostrando la necessità non più rinviabile di scardinare la follia burocratica esistente. Confagricoltura ritiene che l’Europa non abbia più alibi per accettare una profonda riforma ed il Covid-19 deve essere il detonatore per ripensare le molte sovrastrutture imposte dalla UE ed applicate nel nostro paese con ulteriore carico burocratico e di inefficienze irragionevoli e incomprensibili che rappresentano la vera palla al piede dell’agricoltura italiana.