Avezzano. Nuovi risvolti in merito alla vicenda che ha visto come protagonista Di Silvio Cristian di 34 anni per i reati di usura e tentata estorsione, il cui video “accusatorio” fu diffuso su tutte le più note testate giornalistiche web locali e non, nel periodo successivo alla data del 29 aprile 2019.
La vicenda traeva le sue origini da un’operazione, effettuata dal Nucleo Mobile della Compagnia della GdF di Avezzano, in merito alla quale era in corso un’intensa attività investigativa disposta dal procuratore della Repubblica di Avezzano, Andrea Padalino Morichini, ed espressamente finalizzata alla repressione dei reati di usura ed estorsione, eseguita anche con mezzi tecnici (riprese video e audio con strumentazione opportunamente occultata oltre che con intercettazioni telefoniche), per cui l’indagato, dopo essere stato costantemente monitorato per un cospicuo arco di tempo, veniva arrestato in flagranza di reato il 29 aprile 2019, a seguito della registrazione del video girata all’interno dei locali di un noto imprenditore di Avezzano. L’arresto veniva convalidato dall’allora gip del tribunale di Avezzano, Anna Carla Mastelli, e il Di Silvio Cristian veniva dunque lasciato presso la casa circondariale di Avezzano e vi permaneva sino alla fine del gennaio 2020.
Da tale operazione scaturivano due procedimenti connessi tra loro: il primo, veniva definito nella forma del “giudizio abbreviato” con sentenza emessa a firma del gip del tribunale di Avezzano, Maria Proia in data 29 gennaio 2019, con la quale l’imputato veniva condannato alla pena di anni 3 e mesi 4 di reclusione, sentenza oggetto di appello, per cui, a seguito della richiesta avanzata dalla difesa, in data 30.01.2020 veniva applicata nei confronti del Di Silvio la misura degli arresti domiciliari, attenuazione tuttavia “mai eseguita” in quanto contestualmente a tale modifica di misura cautelare, all’imputato in data 20 gennaio 2020 era stata applicata una nuova misura di restrizione carceraria per i medesimi reati nei confronti di altri tre imprenditori locali in concorso con la di lui moglie, procedimento per cui pende ancora il giudizio di primo grado.
A seguito dell’ennesima istanza proposta dalla difesa, con provvedimento del 30 aprile 2020 a firma del gip del tribunale di Avezzano Mario Cervellino, questi “non ritenendo il mantenimento della custodia in carcere assolutamente necessario”, ha concesso al Di Silvio Cristian la misura degli arresti domiciliari seppur l’applicazione del braccialetto elettronico.
La difesa è rappresentata da Roberto Verdecchia e da Antonio Milo, entrambi del foro di Avezzano.